giovedì 30 maggio 2013

Nel 1926 il primo 'Pronto Soccorso' di Galatina


Un “servizio di pronto soccorso” fu istituito per la prima volta a Galatina nel 1926, ma non nell’Ospedale Civile, nel quale purtroppo l’ambulatorio chirurgico funzionava nei giorni pari della settimana e soltanto per un’ora, mentre addirittura mancava il medico di  guardia, che potesse in ogni momento intervenire nei casi urgenti dovuti a ferimenti, infortuni ed altre cause violente.    
Molto opportunamente, quindi, il 2 agosto 1926 entrò in funzione l’ISTITUTO POLITERAPICO / CON POSTO DI PRONTO SOCCORSO IN TUTTE LE ORE, avente sede in via Del Balzo, 35 e via Garibaldi, 32 – Galatina. In  esso prestavano la propria opera i dottori: 
  • Salvatore Tarantino– chirurgia, 
  • Augusto Leante – otorinolaringoiatria, 
  • Nicola Megha – malattie interne e dei bambini,  
  • Antonio Russo – malattie degli occhi, 
  • Nicola Bardoscia e Felice Capano – consultazioni e cure medico-chirurgiche, 
  • Paolo Vernaleone – malattie urinarie, sifilitiche e della pelle. 

La Sezione chirurgica (degenza e operazioni) si trovava in un altro stabile, sito in via Guidano.


In particolare il “servizio di pronto soccorso” era stato affidato ai dottori Felice Capano e Paolo Vernaleone. Questi il 1° settembre indirizzarono una lettera al Commissario Prefettizio Giacomo Palmisani (all’epoca reggente del Comune), alla quale allegarono il ‘resoconto clinico’ del proprio lavoro,  svolto dal 2 al 31 agosto e consistente nell’aver di giorno o di notte soccorso e curato con sollecitudine complessivamente n.33 pazienti.
I due sanitari, ritenendo “non disprezzabile” l’attività svolta in un solo mese, nel loro scritto pregavano il Commissario di considerare che in Città “la classe dei poveri era abbastanza estesa” e proprio in essa più frequentemente si verificavano “casi di pronto soccorso”, per  far fronte ai quali occorreva sia l’opera del medico che la disponibilità “di materiale costoso (medicatura e medicinali)”.
Gli stessi concludevano affermando testualmente: «Nella certezza che la S.V. vorrà  dare il giusto valore a quanto sopra è detto, e che per conseguenza il Comune, dalla S.V. sì degnamente rappresentato, vorrà contribuire ad un’istituzione così eminentemente umanitaria e necessaria ad un centro tanto importante, ci permettiamo chiedere che ci venga dato un assegno annuo tale da metterci in condizione da poter prestare le nostre cure ai poveri del tutto gratuitamente».
Questa richiesta fu parzialmente soddistatta dal responsabile pro-tempore dell’Amministrazione Municipale, che adottò la delibera relativa allo stanziamento a favore dell’Istituto Politerapico del sussidio annuo di lire 1200, quale rimborso delle spese per il materiale chirurgico occorrente in ogni singolo intervento richiesto, più che per compenso professionale ai due medici.
Tale contributo fu confermato in ognuno degli anni successivi con delibera regolarmente approvata dal R.Prefetto di Lecce. Tuttavia nel dicembre 1932 il podestà Domenico Galluccio, constatato che per l’esercizio finanziario 1933 non vi era un apposito stanziamento, ma il relativo fabbisogno poteva essere prelevato dal fondo di riserva, inserì nel testo del bilancio comunale 1933 un nuovo articolo, denominandolo: “Contributo per il pronto soccorso - categoria settima (beneficenza pubblica) del Capo 3°”. Operazione questa finalizzata a rendere possibile l’adozione della delibera podestariale n. 197 / 31 dicembre 1932, con la quale fu ufficialmente istituito “il servizio di pronto soccorso gratuito per tutti i bisognosi poveri del Comune per i casi in cui fosse richiesto l’immediato intervento medico-chirurgico, presso l’Istituto Politerapico di Galatina diretto dai dottori Paolo Vernaleone e Nicola Bardoscia […]”, ai quali veniva corrisposta annualmente la somma di £ 2.500, quale rimborso spese e compenso per il servizio che dovevano prestare giorno e notte.
Successivamente, avendo la Prefettura invitato l’Amministrazione Comunale di Galatina a compilare un regolamento per la disciplina dello stesso “servizio di pronto soccorso” (v. nota n.10102 del 29 maggio 1932), il Podestà, cav. Domenico Galluccio, completò il 24 giugno 1933 la suddetta delibera n. 197 / 31 dicembre 1932 con il il seguente documento:
COMUNE  DI  GALATINA
REGOLAMENTO
per il disciplinamento del servizio di pronto soccorso
    Art.1 E’ istituito nel Comune di Galatina, ed affidato all’Istituto Politerapico locale, il servizio di pronto soccorso finanziato dal Comune con i mezzi annualmente stabiliti ed appprovati nei modi di legge.
   Art. 2  Il fine che si prefigge l’istituzione è quello di prestare prontamente e gratuitamente le prime cure medico-chirurgiche, in tutti i casi d’urgenza per i quali è richiesto l’immediato intervento del sanitario, a beneficio degli iscritti all’elenco dei poveri del Comune aventi diritto all’assistenza pubblica gratuita.
   Art. 3  Possono avvalersi del servizio di pronto soccorso, sempre nei casi d’urgenza di cui all’art. precedente, anche i poveri di passaggio, appartenenti ad altri Comuni, con facoltà di rivalsa di onorari e spese a carico dei Comuni stessi, nonché tutti gli abbienti che corrispondano all’Istituto Politerapico le competenze stabilite dalla tariffa approvata dal Sindacato Medico.
   Art. 4  Il  servizio di pronto soccorso per l’assistenza gratuita dei poveri del Comune è disimpegnato dai medici chirurgi Ernesto (detto Paolo – n.d.r.) Vernaleone e Bardoscia  Nicola (che intanto aveva rimpiazzato il dott. C. F.Capano – n.d.r.), entrambi membri di detto Istituto Politerapico, ai quali il Comune corrisponderà un assegno annuo, oggetto del finanziamento di cui all’art. 1, a titolo di compenso e di rimborso delle spese per il  funzionamentodel servizio stesso.
   Art. 5   L’opera di pronto soccorso dei Sanitari sarà prestata nei locali dell’Istituto in qualsiasi ora del giorno e della notte per tutti i casi di urgenza, nessuno eccentuato, semprechè la necesità di un bisogno immediato di cura sia stata constatata dagli stessi Sanitari.
   Art. 6 Le persone colpite da grave infermità o gravemente ferite, che per trovarsi nelle condizioni indicate dagli artt. 2 e 3 del presente regolamento abbiano ricevute le prime cure nell’Istituto, se necessario saranno inviate all’Ospedale Civile locale, con le attenzioni e cautele migliori disposte dai sanitari curanti.  
   Art. 7    I sanitari dell’Istituto sono tenuti a sostituirsi reciprocanente, affinchè la puntualità e l’efficienza necessarie al funzionamento regolare del servizio non vengano sospese o menomate.
   Art 8  Nei casi di forza maggiore procuranti l’assenza o l’impedimento dei dottori dell’Istituto Politerapico, i medesimi dovranno preoccuparsi e disporre acciocchè il servizio non venga a mancare.       Art. 9    I Direttori dell’Istituto Politerapico sono responsabili delle irregolarità di servizio, ed il Podestà può sempre intervenire per provvedere alla ripresa del regolare funzionamento.
   Art. 10   Col presente regolamento s’intende fare riferimento, per l’osservanza doverosa che agli stessi Direttori viene di per sè attribuita, a tutte le altre disposizioni in materia contemplate dalle leggi sanitarie vigenti.         
Il Segretario Comunale (F.to Domenico Galluccio)                                                 Il Podestà (F.to Anselmo Fabris)                                     

La delibera podestariale n.197 / 1932, integrata da questo regolamento, fu approvata dal R. Prefetto il 1° giugno e dalla Giunta Provinciale Amministrativa (G.P.A.) il 14 luglio 1933, con provvedimento n.16281, perciò il podestà Domenico Galluccio in data 31 luglio ne trasmise copia al Direttore dell’Istituto Politerapico, invitandolo ad attenersi a tutte le condizioni stabilite nella stessa.
Intanto la G.P.A. con propria delibera del 7 febbraio 1933 aveva già disposto che il servizio di “pronto soccorso” dovesse essere istituito presso l’Ospedale Civile, che all’epoca era amministrato dalla Congregazione di Carità (C.d.C.), presieduta dal dott. Fedele Sambati. Ma questi il successivo 4 aprile, con nota n.510, aveva comunicato al R. Prefetto che le precarie condizioni economiche del Nosocomio non consentivano di istituirvi il suddetto servizio, per il quale era necessario assumere due medici di guardia.
Due anni dopo lo stesso presidente della C.d.C., Fedele Sambati, indirizzò al R.Prefetto una lettera, in cui dichiarava fra l’altro: “ …Trovandosi ora questa Amministrazione nelle condizioni di poter istituire detto servizio, si prega vivamente V.E. di voler dare le opportune disposizioni al sig. Podestà perché il servizio di pronto soccorso possa essere trasferito, alle identiche condizioni, a questo Ospedale Civile…”.
Il podestà D.Galluccio, ottemperando alla nota prefettizia n.14984 /16 luglio 1935, con la quale era stato sollecitato ad adottare i provvedimenti di sua competenza per l’istituzione del “pronto soccorso” nell’Ospedale, il 14 agosto 1935 chiese alla C.d.C. quali fossero le sue determinazioni in proposito. Il successivo 16 settembre il presidente F.Sambati rispose che responsabile del servizio sarebbe stato il capo- reparto di chirurgia, prof. Donato Vallone, mentre i medici addetti allo stesso sarebbero stati Carlo Massa e Maccagnano Giuseppe. Questi avrebbero avuto a disposizione una stanza per la permanenza notturna ed avrebbero utilizzato per il proprio lavoro le sale di medicazione, arredate com’erano per il servizio ospedaliero.
La deliberazione podestariale per l’affidamento del “servizio di pronto soccorso” all’Ospedale Civile, adottata il 7 dicembre 1935, ottenne l’approvazione del R. Prefetto il 14 gennaio 1936. In quest’ultima data quindi ebbe ufficialmente termine l’analoga attività, che a partire dal 2 agosto 1926 era stata ininterrottamente esercitata dal benemerito Istituto Politerapico ed in particolare dai dottori Nicola Bardoscia e Paolo Vernaleone.
Pietro Congedo