venerdì 12 aprile 2013

L’asilo infantile con metodo fröbeliano? Galatina nel 1896 non potè averlo

  Nel 1837 a Blankenburg (Prussia) sorse il primo giardino d’infanzia (kindergarten) per iniziativa del pedagogista tedesco Friedrich Wilhelm Fröbel (1782 – 1852). 

  Già in Francia ed in Italia da tempo venivano istituiti asili per bambini, con finalità prevalentemente protettive e di beneficenza, ma senza una vera e precisa finalità educativa. Fino a Fröbel si era creduto che il periodo dell’istruzione-educazione incominciasse con la scuola primaria. Con Fröbel si anticipa invece l’educazione-scuola all’età prescolastica. Egli, influenzato profondamente dalle idee del pedagogista svizzero J.H. Pestalozzi (1746-1827) e dalla filosofia idealista della natura, elaborò una pedagogia incentrata sullo sviluppo autonomo di ogni bambino reso possibile dal gioco, attività creatrice fondamentale. 
A tal fine Fröbel istituì il giardino d’infanzia, costituito da sala interna, cortile per gli esercizi ginnici e giardino, essenziale quest’ultimo per mettere il bambino a contatto della natura. L’attività quotidiana prevedeva canti, ginnastica, giochi, disegno, coltivazione del giardino ecc..Per i più piccoli egli ideò i doni,  da offrire in tempi diversi ad ognuno di loro per indurlo alla scoperta della realtà e di se stesso. Questi erano oggetti di legno, ed in particolare sfere, cubi, cilindri, cubi divisi in tavolette o in cubetti, ecc.. Il bambino,  giocando con i doni, contenuti in apposite scatole, si sarebbe abituato a considerare la struttura geometrica delle cose, la loro componibilità, e a possedere quell’immanente geometria delle cose che conferisce ordine al mondo.
  L’opera principale di Fröbel, Educazione dell’uomo, fu pubblicata nel 1826. Ma il governo prussiano nel1851 chiuse i giardini d’infanzia, accusando Fröbel di socialismo.  
  La prima Amministrazione  post-unitaria di Galatina, presieduta dal sindaco Antonio Dolce, il 23 ottobre 1865 istituì l’Asilo Infantile Comunale, destinato ad accogliere gratuitamente nei giorni feriali i bambini poveri della Città di entrambi i sessi, di età dai tre ai sei anni, ed a provvedere alla loro educazione. Questo nuovo Istituto per oltre un trentennio funzionò con fondi del bilancio municipale oppure con sussidi del Ministero della P.I.. Il 2 maggio 1896 l’Amministrazione presieduta dal sindaco Mario Micheli, della quale faceva parte Antonio Vallone, deliberò l’erezione  ad Ente morale (I.P.A.B) di detto Istituto, dotato di un patrimonio annuo costituito da lire 1.960 di Rendita Pubblica, di cui lire 1.645 cedute ad esso dal Comune e lire 315 già possedute in proprio. La stessa Amministrazione, nel redigere lo Statuto Organico dell’Ente, stabilì che i bambini dell’Asilo Infantile di Galatina dovessero essere educati col metodo fröbeliano.
  Poichè tale Statuto per la necessaria approvazione doveva essere inviato al Ministero dell’Interno  corredato del parere della Congregazione di Carità (C.d.C.) di Galatina, gestrice delle I.P.A.B. della città, il sindaco Micheli, con nota n. 674 del 4 maggio 1896, ne inviò la bozza predisposta dal Consiglio Comunale (C.C.) al presidente della stessa, Carlo Galluccio. Questi il successivo18 giugno 1896, riunito legalmente il consiglio direttivo, ne richiamò «…l’attenzione sull’obbligo imposto…dallo Statuto d’impartire…l’istruzione secondo il sistema del Fröbel, il quale se da una parte è accettevolissimo (sic), perché rispondente pienamente allo scopo di curare con sollecitudine l’educazione fisica e morale dei bambini, dall’altra si rende inattuabile per la deficienza dei mezzi, poiché coll’annua rendita di £ 1.960,00 offerta dal Comune non si potrebbero certamente sopportare le spese indispensabili ed obbligatorie richieste per l’applicazione di tale sistema. In fatto (sic), per impiantare l’asilo col sistema fröbeliano, dovrebbesi incominciare col trovare i locali adatti allo scopo, ciocchè sarebbe se non impossibile difficile, ed ammessa pure la facilità, il pagamento dell’annua pigione verrebbe ad assorbire una buona parte della rendita.
E ciò non bastava: dovrebbesi nominare una maestra munita di patente speciale per impartire l’educazione richiesta da tale sistema, oltre l’assistente pure patentata.
Dimostrato quindi chiaramente come la rendita (di) £ 1.960 non sarebbe sufficiente a sopportare nemmeno le spese tutte richieste dall’applicazione di tale sistema, domanda:· Conviene alla Congregazione accettare…l’obbligo (di adottare il metodo fröbeliano), una volta che, per mancanza di fondi, dovrebbe per primo atto, dopo l’impianto del nuovo sistema, allontanare (dall’asilo) tutti i bambini poveri, tenuti gratuitamente fin’ora (sic) nel non disprezzabile (numero) di 87 ?
  E se questi i risultati quale beneficenza reca l’Asilo ? »
   Le soprariportate considerazioni, esposte dal presidente Galluccio, indussero i membri convenuti alla riunione  della C.d.C. [e precisamente: Alessandro Consenti, il can.co Antonino Tondi, Filippo Gorgoni, il Sac. Domenico Bisile e Ferrante Venturi] ad esprimere all’unanimità voto favorevole allo schema di Statuto Organico dell’Asilo predisposto dal C.C., a condizione che lo stesso non imponesse l’adozione del metodo fröbeliano.
  Pertanto con l’art. 15 dello stesso Statuto Organico della stesura definitiva inviata al Ministero fu disposto testualmente: «L’istruzione secondo il metodo fröbeliano…sarà data quando lo permetteranno le condizioni finanziarie dell’asilo, il quale intanto continuerà a reggersi col metodo attuale.»
Nel 1896 l’Amministrazione Comunale, di cui facevano parte M. Micheli e A. Vallone, proponendo l’adozione del metodo fröbeliano affrontava il problema dell’Asilo Infantile con la stesso spirito decisionale e innovativo, che le avrebbe consentito:

  • di assicurare una gestione autonoma al Ginnasio-Convitto con la costituzione dell’I.P.A.B. “Pio Istituto P.Colonna”(1896-1898);
  • di impiantare la “Scuola serale d’Arte applicata all’industria e ai mestieri" (1896-97);
  • di istituire con funzionamento graduale un corso liceale (1898-1901).

Nello stesso 1896 la Congregazione di Carità, mentre accettava la gestione dell’Asilo, escludendo però l’adozione del metodo fröbeliano, perseverava nell’attenta e compassionevole amministrazione delle risorse destinate ai poveri, da essa effettuata fin dal 1863.
  Quindi l’ultimo lustro dell’800 è stato per la città di Galatina una stagione amministrativa straordinariamente proficua, specie per quanto riguarda i provvedimenti di carattere scolastico-educativo ed assistenziale, durante la quale il Comune e la C.d.C., nel rispetto dei propri ed altrui regolamenti e finalità, collaboravano veramente per lo sviluppo socio-culturale e il benessere dell’intera popolazione.   
Pietro Congedo