Nell’agosto del 1917 il generale Cadorna, che lungo il fronte disponeva di oltre mezzo milione di uomini e sul fiume Isonzo poteva contare su 3750 cannoni e 1900 bombarde, contro i 430 cannoni e i 1250 pezzi campali degli austriaci, preparava l’XI battaglia dell’Isonzo, della quale alle 5.30 del giorno 19 scattò l’ora zero.
La fanteria attaccò su tutto il fronte, mentre sul Carso i reparti della III Armata facevano breccia in tre punti e al di là di Gorizia i soldati della II Armata avanzavano sull’Altipiano della Bainzizza con progressi fino a cinque chilometri, travolgendo 45 battaglioni austriaci, impadronendosi di diecine di cannoni e facendo 11mila prigionieri.
Ma la ritirata austriaca non fu sfruttata fino in fondo, anche perché l’artiglieria italiana avanzava faticosamente e lentamene dalle retrovie. Il Comando della II Armata sferrò allora diversi attacchi nell’intento di occupare il Monte Santo. Dopo alterne vicende le truppe italiane riuscirono ad avanzare nell’inferno di fuoco delle granate con cui gli austriaci bersagliavano detto Monte, il quale finì completamente in mano italiana il 24 agosto.
Questo fu un successo più che altro dal punto di vista propagandistico, perché come anche la conquista della Bainzizza, sostanzialmente non modificava il bilancio strategico. Inoltre, dopo l’esaltante avanzata su detto Altopiano, in due settimane di ripetuti ed infruttuosi attacchi al Monte S. Gabriele andarono perduti 166mila uomini, dei quali 40mila erano i morti. Perciò il 19 settembre Cadorna fermò le operazioni, ordinando di passare alla difensiva.
Quindi l’XI battaglia dell’Isonzo fu una vittoria tecnica, che sapeva però di sconfitta.
Comunque subito dopo il Comandante supremo andò in villeggiatura con la moglie nei pressi di Venezia. Il 19 ottobre ritornò calmo, riposato, tranquillo e soprattutto convinto che non ci sarebbe stata un’offensiva austriaca fino alla primavera del 1918. Egli rimaneva di questa opinione anche di fronte alle rivelazioni di disertori dell’esercito nemico che parlavano di attacco imminente da parte di austriaci e tedeschi: addirittura la mattina del 24, quando era già cominciato il bombardamento nemico, egli disse ai suoi ufficiali di artiglieria di far risparmiare munizioni in vista di un inevitabile attacco sul Carso.
Invece le batterie austriache e tedesche dalle ore 2.00 della notte tra il 23 e 24 ottobre avevano aperto il fuoco lungo un fronte di 30 chilometri con intensità e precisione tali da mettere fuori combattimento le postazioni di artiglieria italiane, gli osservatori e linee di comunicazione, dando così inizio alla ‘XII battaglia dell’Isonzo’. Questa è detta anche ‘battaglia di Caporetto’, perché austriaci e truppe scelte tedesche in breve sfondarono il fronte a Caporetto, piccolo paese sull’Isonzo, nel settore difeso dalla II Armata. La sorpresa, i dissensi e gli errori dei capi militari e gli equivoci nella migliore condotta difensiva da adottare, uniti ad un diffuso senso di stanchezza e di sfiducia che trapelava qua e là fra le truppe italiane, duramente provate dalle precedenti undici battaglie dell’Isonzo, agevolarono il successo del nemico, che in breve tempo riuscì a travolgere il nostro dispositivo di difesa e a rioccupare tutto il Friuli e parte del Veneto. Fortunatamente le Armate III e IV riuscirono a ripiegare ordinatamente, attestandosi sul fiume Piave e collegandosi attraverso il Monte Grappa con il fronte del Trentino, che aveva resistito all’attacco.
Intanto era crollato il fronte orientale, poiché in Russia nel corso di dilaganti sommosse popolari, causate da carestia e fame nonché dall’incessante propaganda dei socialisti contro la guerra, i soldati incaricati di ripristinare l’ordine avevano finito col fare causa comune con gli insorti. Nella confusione che ne era seguita lo zar Nicola II aveva abdicato ed erano andati al potere i socialisti moderati (menscevichi) con a capo Kerenskij, il quale cercò di continuare la guerra contro la Germania, ma l’esercito si rifiutava di combattere, fuggendo dinanzi al nemico. In autunno un ulteriore aggravamento della situazione portò alla cosiddetta “rivoluzione di ottobre”, effettuata dai socialisti estremisti (bolscevìchi) con a capo V. U. Lenin, il quale in dicembre concluse un armistizio con i Tedeschi. Questo rese possibile agli Imperi Centrali di concentrare tutte le loro forze in occidente.
L’anno 1917 si concluse, dunque, in maniera disastrosa per le potenze dell’Intesa.
a) Elenco dei caduti in combattimento dal luglio al dicembre 1917
1) [n. 114 dell’elenco generale] Sergente Maggiore di Fanteria Morelli Luigi, nato il --.--.1891, celibe, morto a Vertoiba il 13 luglio 1917.
2) [n. 115 e. g.] Soldato di Fanteria Musardo Cosimo, nato il --.---.1892, celibe, morto al Monte Pasubio il 15.07.1917.
3)[n. 116 e. g.] Soldato di artiglieria Romano Vincenzo, Nato il 05.01.1894, celibe, morto a Lovisa il 25.07.1917.
4)[n.117 e.g.] Soldato di Fanteria Gabrieli Angelo nato il 28.10.1881, celibe, morto a Santa Maria la Longa 16.07.1917.
5) [n. 118 e. g.] Soldato di Fanteria Gugliersi Pasquale, nato a Noha il 24.07.1878, coniugato, morto nell’Ospedale da Campo n. 100 il 04.08.1917.
6) [n. 119 e.g.] Soldato di Fanteria D’Amico Santo, nato il 19.04.1878, coniugato, morto a Kursarsi il 04.08.1917.
7)[n. 120 e. g.] Soldato di Cavalleria Colazzo Giovanni, nato il --.--.1891, celibe, morto sul Monte Santo il 19.08.1917.
8)[n. 121 e. g.] Soldato di Fanteria Masciullo Paolo, nato il 26.10.1896, celibe, morto sul Campo il 23.08.1917.
9)[n. 122 e. g.] Soldato dei Bersaglieri Specchia Michele, nato a Noha il 23.09.1887, coniugato, morto a Quota 100 il 24.08. 1917.
10)[n. 123 e. g.] Soldato di Fanteria Palma Pietro, nato il --.--.----, celibe, morto a Vertoiba il 25.08.1917.
11) [n. 124 e. g.] Soldato di Fanteria Mariano Giuseppe, nato a Noha il 12.08.1883, coniugato, morto a Quota 126 il 26.08.1917.
12) [n. 125 e. g.] Soldato di Fanteria De Paolis Salvatore, nato il 21.05.1985, coniugato, morto nell’Ospedale da Campo 148 il 27.08.1917.
13)[n. 129 e. g.] Soldato di Fanteria Mengoli Giuseppe, nato il 25.07.1897, celibe, morto nella LI Sezione Sanità il 30.08.1917.
14)[n. 126 e. g.] Soldato Mitragliere Nobile Francesco, nato il 03.10.1890, celibe, morto sul Campo il 09.09.1917.
15) [n. 127 e. g.] Soldato di Fanteria Gaballo Antonio, nato il 28.05.1887, coniugato, morto sul Campo il 12.09.1917.
16) [n. 128 e. g.] Soldato di Fanteria Romano Annunziato, nato a Collemeto il 23.03.1883, coniugato, morto nell’Ospedale da Campo n. 231 il 15 ottobre 1917.
17) [n. 130 e. g.] Soldato del Genio Solino Antonio, nato il 23.01.1898, celibe, morto sul Campo il 24 ottobre 1917.
18) [ n. 131 e. g.] Sergente Mitragliere Romano Antonio, nato il 18.11.1889, morto a Bolzano sul Tagliamento il 02.11.1917.
19) [n. 132 e. g.] Soldato di Fanteria Coluccia Giovanni, nato a Noha il 02.01.1898, celibe, morto a Monte Fiore il 18.11.1917.
20) [ n. 133 e. g.] Soldato di Fanteria Morciano Paolo, nato il 24.03.1897, celibe, morto in un’ambulanza chirurgica della III Armata il 14 dicembre 1917.
21) [n. 134 e. g.] Sotto Tenente di Fanteria Micheli Vincenzo, nato l’01.01.1897, celibe, morto a Zenson del Piave il 30.11.1917.
22) [n. 135 e. g.] Soldato dei Bersaglieri Trento Alfredo, nato il 06.04.1896, celibe, morto nell’Ospedale da Campo n. 131 il 25.11.1917.
23) [n. 136 e. g.] Soldato dei Bersaglieri Serafino Salvatore, nato il --.--.----, celibe, morto a Capitello del Bettigno il 30.11.1917.
24) [ n. 137 e. g.] Soldato mitragliere Tabella Salvatore, nato il 23.11.1888, celibe, morto a Monte Fiore il 05.12.1917.
25) [n. 138 e. g.] Soldato di Fanteria Mengoli Santo nato il 29.05.1885, coniugato, morto nell’Ospedale da Campo n.315 il 15.12.1917.
26) [n. 139 e. g.] Soldato di Fanteria Bettini Giuseppe nato l’11.03.1893, celibe, morto nella LXXIX Sezione di Sanità il 21 dicembre 1917.
b) Elenco dei morti per malattia in linea di combattimento dal 1915 al 1917
1) Soldato di Fanteria Giaccari Luigi, nato il 20.11.1894, celibe, morto nell’Ospedale da Campo di Lovico il 30.11.1915.
2) Soldato di Fanteria Stefanizzi Pantaleo, nato il 12.06.1890, celibe, morto nell’Ospedale da Campo n. 104 il 10.02.1916.
3) Soldato di Cavalleria D’Acquarica Alessio, nato a Noha l’11.09.1891, celibe, morto nell’Ospedale Militare di Spresiano il 21.04.1916.
4) Soldato di Fanteria Gabrieli Antonio, nato il 15.03.1895, celibe, morto nell’Ospedale Militare di Cigini il 10.05.1916.
5) Soldato di Fanteria Caprioli Giuseppe, nato il 18.11.1896, celibe, morto in Ospedale da Campo il 14 settembre 1916.
6) Soldato di Fanteria Papadia Francesco, nato il 09.03.1916, celibe, morto nell’Ospedale da Campo n. 222.
7) Soldato di Fanteria Serafino Michele, nato a Noha il 29.02.1884, coniugato, morto nell’Ospedale da Campo n. 117 il 12.12.1916.
8) Soldato di Fanteria Contaldo Pietro, nato il 25.11.1886, celibe, morto nell’Ospedale da Campo n. 35 il 03.02.1916.
9) Soldato di Fanteria Basile Giovanni, nato il --.--.1882, celibe, morto nell’0spedale da Campo n. 23 il 15.02.1917.
10) Soldato Granatiere Santoro Pietro, nato il --.--.1885, coniugato, morto nell’Ospedale da Campo n. 230 il 26.02.1917.
11) Soldato di Fanteria Manca Pietro, nato il 22.03.1896, coniugato, morto nell’Ospedale della C.R.I. il 22.03.1917.
12) Soldato di Fanteria Romano Cesario, nato a Collemeto il --.--.1894, celibe, morto nell’Ospedale da Campo n. 58 il18.02.1917.
13) Soldato di Fanteria Arcudi Santo, nato il --.--.1897, celibe, morto nell’Ospedale da Campo n. 107 il 26 maggio 1917.
14) Soldato di Fanteria Chittani Leonardo, nato a Noha il -.-.1887, celibe, morto nell’Ospedale da Campo n. 107 il 17 giugno 1917.
c) Elenco dei dispersi in combattimento nel 1917 e dichiarati presunti morti
1) [n. 34 e. g.] Soldato di Fanteria Ucini Raffaele, nato il 16.11.1884, coniugato, disperso a Gorizia il 21.08.1917.
2) [n. 35 e.g.] Soldato di Fanteria Anglani Paolo, nato il 26.11.1898, celibe, disperso alla Bainzizza il 26.08.1917.
3) [n. 36 e. g.] Soldato di Fanteria Mariano Vincenzo, nato a Noha il 18.04.1891, celibe, disperso in località sconosciuta il 26 agosto 1917.
4) [n. 37 e. g.] Soldato dei Mitraglieri Fiat Arcodi Tommaso, nato il --.--.1895, celibe, disperso in località sconosciuta il 28.08.1917.
5) [n. 38 e. g.] Soldato di Fanteria De Paolis Biagio, nato il 05.07.1886, celibe, disperso a Valle del Gargano il 30.08.1917.
6) [n. 39 e. g.] Soldato di Fanteria Bianco Donato, nato a Noha l’11.12.1889, celibe, disperso a Monte S. Michele il 04.09.1917.
7) [n. 40 e. g.] Soldato di Fanteria Damiano Pietro, nato il 09.11.1898,celibe, disperso nella Bainzizza il 27.09.1917.
8) [n. 41 e. g.] Soldato del 271° Battaglione Palamà Pietro, nato il 29.03.1880, coniugato, disperso nell’affondamento della nave Citta di Bari il 05.10.1917.
9) [n. 41 e. g.] Soldato del 271° Battaglione Ricchiuto Salvatore, nato il 10.06.1876, coniugato, disperso nell’affondamento della nave Città di Bari il 05.10.1917.
10) [n. 43 e. g.] Soldato dei Bersaglieri Tudisco Angelo, nato a Noha il 15.11.1890, coniugato, disperso a Valle Idrio il 25.10.1917.
11) [n.44 e. g.] Soldato di Fanteria Todisco Giuseppe, nato il 23 marzo 1887, coniugato, disperso nel ripiegamento delle Truppe il 24.10.1917.
12) [n. 45 e. g.] Caporale del Genio Minatori Tundo Pietro, nato l’01.01.1889, coniugato, disperso a Feltre il 26.10.1917.
13) [ n. 46 e. g.] Soldato Mitragliere Campa Cesare, nato il 18.04.1891, celibe, disperso nella ritirata di Caporetto il 26.10.1917.
14) [n. 47 e. g.] Soldato di Fanteria Zuccaro Carmine, nato il 06.11.1895, celibe, disperso al Monte S. Michele il 25.10.1917.
d) Elenco dei morti per malattia contratta in servizio dal 1915 al 1917
1) Primo Capitano della Difesa Costiera Panico Giuseppe, nato l’11.08.1868, coniugato, morto a Monacizzo (TA) il 03.08.1915.
2) Soldato del 266 Battaglione M.T. Papadia Salvatore, nato il 26 aprile 1877, coniugato, morto nell’Ospedale Militare di Lecce il 7 settembre 1915.
3) Soldato di Fanteria Romano Giovanni, nato 28 agosto 1896,celibe, morto nell’Ospedale Militare di Salerno.
4) Soldato di Fanteria Maiorano Giuseppe, nato il 02.10.1890, celibe, morto nell’Ospedale Militare di Caserta il 15.02.1916
5) Soldato di Fanteria Virgilio Salvatore, nato il 07.12.1891, celibe, morto nell’Ospedale Militare di Rovigo il 23.10.1915.
6) Soldato … Specchia Vincenzo, nato a Collemeto il --.--.----, celibe, morto nell’Ospedale Militare di Faenza il 27.12.1915.
7) Soldato di Fanteria Marti Giuseppe, nato il 25.11.1896, celibe, morto nell’Ospedale Militare di Caserta il 20.02.1917.
8) Soldato di Fanteria Grandioso Giuseppe nato --.--.----, celibe, morto nell’Ospedale Militare di Udine l’11.03.1917.
9) Soldato di Fanteria Nuzzo Salvatore, nato il --.--.----, celibe, morto nell’Ospedale Militare di Catania il 23 marzo 1917.
10) Sergente di … Greco Germano, nato l’01.12.1893, celibe, morto nell’Ospedale Militare di Roma il 30.09.1917.
11) Soldato dei Bersaglieri Virgilio Luigi, nato il 12.12.1893, celibe, morto nell’Ospedale Militare di Bari il 06.12.1917.
Note e considerazioni
Non è possibile individuare sull’atlante tutti i luoghi in cui sono caduti in combattimento soldati galatinesi, in quanto si tratta spesso di località insignificanti dal punto di vista geografico.
Tuttavia, consultando dizionari enciclopedici o navigando su internet, si è potuto verificare che:
- l’Altopiano della Bainzizza si trova a nord-est di Gorizia ed è bagnato a ovest dal fiume Isonzo;
- Monte Santo è a nord-est di Gorizia, sulla propaggine meridionale della Bainzizza, bagnato a sud-ovest dal fiume Isonzo;
- Bolzano al Tagliamento è frazione di Morsano al Tagliamento, Comune (ora di 2875 abitanti) della Provincia di Pordenone, che si trova tra il Veneto e la Provincia di Udine;
- Santa Maria la Longa è un piccolo Comune in Provincia di Udine, che ha ora 2429 abitanti;
- Spresiano è un Comune, ora di circa 12000 abitanti, che si trova nella Provincia di Treviso;
- Vertoiba è una frazione di S. Pietro Vertoiba, che si trova nella periferia sud-est di Gorizia;
- Zenson del Piave è un piccolo Comune, ora di 1825 abitanti, nei pressi del quale ebbero luogo aspri scontri tra italiani e austro-ungarici sia nel novembre 1917 che nel giugno 1918;
- Monte Pasubio è un massiccio calcareo situato al confine tra le province di Vicenza e Trento, sul quale durante la XI battaglia dell’Isonzo la prima linea passava proprio per il crinale a cui appartiene la cima più alta (metri 2239).
Non è possibile individuare sull’atlante tutti i luoghi in cui sono caduti in combattimento soldati galatinesi, in quanto si tratta spesso di località insignificanti dal punto di vista geografico.
Tuttavia, consultando dizionari enciclopedici o navigando su internet, si è potuto verificare che:
- l’Altopiano della Bainzizza si trova a nord-est di Gorizia ed è bagnato a ovest dal fiume Isonzo;
- Monte Santo è a nord-est di Gorizia, sulla propaggine meridionale della Bainzizza, bagnato a sud-ovest dal fiume Isonzo;
- Bolzano al Tagliamento è frazione di Morsano al Tagliamento, Comune (ora di 2875 abitanti) della Provincia di Pordenone, che si trova tra il Veneto e la Provincia di Udine;
- Santa Maria la Longa è un piccolo Comune in Provincia di Udine, che ha ora 2429 abitanti;
- Spresiano è un Comune, ora di circa 12000 abitanti, che si trova nella Provincia di Treviso;
- Vertoiba è una frazione di S. Pietro Vertoiba, che si trova nella periferia sud-est di Gorizia;
- Zenson del Piave è un piccolo Comune, ora di 1825 abitanti, nei pressi del quale ebbero luogo aspri scontri tra italiani e austro-ungarici sia nel novembre 1917 che nel giugno 1918;
- Monte Pasubio è un massiccio calcareo situato al confine tra le province di Vicenza e Trento, sul quale durante la XI battaglia dell’Isonzo la prima linea passava proprio per il crinale a cui appartiene la cima più alta (metri 2239).
Questi riferimenti geografici insieme alle date di morte dei soldati consentono di affermare con relativa sicurezza che dei caduti in combattimento, di cui all’elenco a, i primi 16 (da Morelli a Mengoli) sono morti nell’XI battaglia dell’Isonzo, mentre gli altri 10 (da Solino a Bettini) avrebbero perduto la vita durante la XII battaglia e la ritirata fino al fiume Piave, che ne seguì.
Analogamente i dispersi in combattimento, di cui all’elenco c, sarebbero presumibilmente morti nella XI battaglia quelli dal n.1(Ucini) al n. 7(Damiano), e nella XII gli altri dal n. 10 (Tudisco) al n. 14 (Zuccaro).
Per quanto riguarda i 26 caduti in combattimento dell’elenco a (di cui 17 erano fanti e i coniugati 8): di due non è stato possibile stabilire l’età, cinque avevano superato i 30 anni, cinque erano ventenni, uno diciannovenne, mentre tredici erano di età compresa tra i 21 e i 29 anni.
Dei 14 dispersi contenuti nell’elenco c (fra i quali i fanti erano 8 e i coniugati 6) nove erano al disotto dei 30 anni, dei quali due avevano addirittura 19 anni, mentre gli altri cinque ne avevano 30 o più.
Il fante Manca Pietro, morto il 22 marzo 1917(v. elenco b), aveva avuto 4 figli dalla moglie Simone Maria Antonia, la quale non si risposò e visse fino all’età di 101 anni.
Di fronte alla dura realtà rappresentata dalla guerra, prevista di breve durata, che invece in oltre ventinove mesi di aspri combattimenti era stata causa di tanti lutti anche per Galatina, era ora necessario “ricominciare”, partendo da posizioni molto più arretrate e precarie di quelle del 1915, e di conseguenza si rivelava più che mai indispensabile per le famiglie dei combattenti galatinesi l’opera del Comitato di Assistenza Civile, a suo tempo istituito dal lungimirante sindaco Vito Vallone.
Pietro Congedo