lunedì 3 dicembre 2012

Considerazioni e proposte sullo stradario di Galatina




Lo stradario può essere considerato il "biglietto da visita" di una città, perciò è opportuno che la toponomastica della stessa sia curata da cittadini consapevoli della storia del luogo. In questo si sono dimostrati abbastanza bravi gli antenati di noi galatinesi. Infatti, camminando per piazze, strade e vicoli del centro storico della nostra Città, si ha l'impressione di essere in una galleria a cielo aperto, in cui siano state esposte le targhe di ceramica con scritti nomi e cognomi di coloro che nei secoli passati hanno dato lustro alla propria patria. L'opera dei nostri avi sarebbe stata perfetta, se per ogni personaggio ricordato fosse stata indicata anche l'epoca, in cui è vissuto, e l'attività esercitata, per esempio: via Pasquale Cafaro /musicista del '700 ; via Orazio Congedo/giurista e filantropo dell''800, via Pietro Sicilani/filosofo e pedagogista dell''800 ecc.

Invece, dall'inizio del secolo scorso in poi, a parte i pochi riferimenti a letterati ed artisti nazionali e quelli più numerosi a luoghi e personaggi del risorgimento e della prima guerra mondiale, i nomi di regioni, di città, di fiumi e di laghi italiani sono stati ampiamente adottati per la toponomastica cittadina. E vi sono stati inclusi anche nomi di strade che portano a città o a paesi vicini, i quali nomi, però, sarebbe stato opportuno distinguerli inserendo la preposizione "per", ad esempio: via per Soleto, via per Gallipoli ecc..

Non esiste più nello stradario l'antica denominazione "via Lecce", verosimilmente sostituita dopo il 1918 con quella "via A. Diaz". Giacché, per legge, non è possibile sopprimere quest'ultima, forse è opportuno conservarla per il tratto di strada che esisteva già nei primi due decenni del secolo scorso ed attribuire l'intitolazione "via per Lecce" al tratto in direzione nord, che ha inizio all'incrocio con "via XX settembre".
Analoga considerazione vale per la strada che porta a Sogliano Cavour, attualmente detta "via Montegrappa", il cui tratto verso sud, che ha inizio all'incrocio con "via don Tonino Bello", potrebbe appunto essere intitolato "via per Sogliano Cavour".

Non dovrebbero esserci difficoltà a denominare "via per Collemeto" quella da sempre detta "via Guidano", forse perché portava alle proprietà di una famiglia galatinese estinta da secoli.

Coloro che provengono dalla vicina Galatone, dopo aver superato l'incrocio per Aradeo e Collepasso, guardando con attenzione verso il margine sinistro della strada scorgono (tra due paline con targhe di colore giallo, che segnano il passaggio del cavo sotterraneo dell'ENEL per corrente a 400.000 V) la targa indicante la "via Beniamino De Maria – sindaco (1911 – 1994)" [ primo cittadino per 11 anni – n.d.r.]. Questa si trova sul limite della via provinciale, circa 400 metri prima del tabellone, installato sul margine stradale destro per indicare l'ingresso a "Galatina – città d'arte".
Via De Maria inizia con un budello, largo solo 3(tre) metri, che con andamento tortuoso si va poi allargando fino a diventare una normale strada rettilinea, sviluppantesi da SUD verso NORD, su entrambi i lati della quale ci sono alcune villette, costruite in grandi giardini, quasi sempre cinti da alti muri o da inferriate.


Dal tratto rettilineo della stessa si dipartono in successione, ad angolo retto verso EST, due altre strade: la prima denominata "via Luigi Vallone – sindaco ( 1907 - 1972 )" [primo cittadino per oltre 15 anni – n.d.r.] e la seconda "via Mario Finizzi – sindaco (1916 – 1978)" [primo cittadino per più di 5 anni- n.d. r.]. Quindi in una località praticamente campestre, che nel "Catasto Terreni della Provincia di Lecce" è detta "Contrada Notaro Jaco", tre strade, utilizzate soltanto per raggiugere le sopraccitate villette, sono state intitolate ad altrettanti personaggi galatinesi, che in un arco di tempo di 45 anni (1944 – 1989), oltre ad aver rivestito complessivamente per 31 anni la carica di 1° cittadino, sono anche stati parlamentari, magari per più legislature.

E' fin troppo evidente che, nella maniera sopraesposta, i tre illustri sindaci, veri artefici dello sviluppo avuto da Galatina nel 2° dopoguerra, non sono stati per niente onorati. Invece, anche in tempi recenti, a note personalità non galatinesi sono state intitolate strade del centro abitato, percorse giornalmente da centinaia di persone.

Quindi è quanto mai opportuno intitolare ai predetti sindaci strade del centro abitato, scelte fra quelle per le quali è possibile modificare la denominazione. A tal proposito può essere utile tener presente che: 
a) due strade parallele, che immettono alla via per Galatone, sono entrambe intitolate al medesimo personaggio galateano;
b) parallelamente a via Gallipoli corrono via Metauro, via Emilia, via Puglia ecc.;
c) alcune strade intitolate a regioni d'Italia s'immettono in via Gallipoli; 
d) nella stessa via Gallipoli confluisce anche il "viale S. Caterina Novella", per il quale si ritiene opportuna la seguente considerazione.

E' quanto mai opportuno, se non additittura necessario, cambiare il nome a detto viale, in quanto è del tutto evidente che l'attributo "novella" proprio non si addice a Santa Caterina d'Alessandria, la quale subì il martirio 1700 anni fa, cioè nel 312. E quando il cambiamento sarà disposto, il medesimo viale, che conduce all'Ospedale di Galatina inaugurato il 10 giugno 1966, sarebbe doveroso intitolarlo all'on. Beniamino De Maria, che, a suo tempo, si comportò come vero nume tutelare del Nosocomio, procurando contributi e finanziamenti per la costruzione e le dotazioni del suo nuovo imponente edificio.

A conclusione di questa nota si segnalano alcuni nomi importanti per la toponomastica locale:

• Giovanni Antonio Orsini del Balzo (1385 – 1463), signore di Galatina per più di 40 anni;
• Mario Micheli, sindaco di Galatina dal 1895 al 1904, alla guida di esemplari Amministrazioni;
• Pantaleo Duma (1879 – 1945), preside del Liceo "P. Colonna" e autore del 1° catalogo dei numerosi incunabuli conservati nella Biblioteca Comunale "P. Siciliani";
• Donato Moro (1924 – 1997), letterato che, come assessore provinciale della P.I. dal 1956 al 1960, contribuì efficacemente a far ottenere il riconoscimento legale all'Università di Lecce.

E' auspicabile che non manchino la volontà e il coraggio di rendere più galatinese il "biglietto da visita" della nostra Città.

Pietro Congedo