Galatina, 10 aprile 2012
Il prof. Donato Valli, rettore emerito dell’Università del Salento, nel luglio 2007, parlando in occasione del decimo anniversario della morte di Donato Moro, nel tratteggiare la sua figura riferì una propria esperienza giovanile, risalente agli anni 50 del secolo scorso.
Egli, laureato da poco, aveva partecipato al concorso per un
posto di “ordinatore” presso la Biblioteca Provinciale N. Bernardini di Lecce.
I concorrenti erano numerosi, anche se si “sapeva” già chi avrebbe vinto. Ma
l’Assessore Provinciale alla P.I., prof. Donato Moro, che presiedeva la
Commissione esaminatrice, animato da grande onestà umana, intellettuale e
politica, riuscì ad indurre gli esaminatori a valutare con equità tutti i
candidati, perciò il posto di “ordinatore” fu attribuito al più bravo e non al
più raccomandato.
Il racconto di
questo fatto, accaduto sicuramente dopo la primavera del 1956, richiamò alla mia
mente tanti altri avvenimenti, dei quali il prof. Moro è stato a suo tempo
protagonista ed io testimone. Infatti proprio in quella primavera, mentre ero
segretario politico della sezione galatinese della Democrazia Cristiana, ebbero
luogo le elezioni provinciali e comunali, nelle quali Donato era stato appunto
eletto a far parte del Consiglio
Provinciale nonchè di quello Comunale. Ne seguì la sua nomina ad Assessore
Provinciale alla P.I. e, come tale, venne a trovarsi fra i protagonisti di
quella che può senz’altro essere considerata la più importante realizzazione di
carattere culturale dell’Ente “Provincia di Lecce”, ossia l’istituzione
dell’Università del Salento.
Nel 1956 erano già in atto le lezioni del 1° anno del corso di laurea in Magistero della Università
Libera di Lecce, la quale era sorta tra tante difficoltà nel 1955, peraltro
seriamente osteggiata dagli ambienti amministrativi e universitari baresi. Essa
non aveva diritto ad alcun contributo
statale, perciò gli Enti facenti parte del Consorzio Universitario Salentino,
che la avevano costituita, dovevano accollarsi tutte le spese necessarie al suo
funzionamento. A tal proposito lo Statuto della stessa Università disponeva: “Il
contributto di ogni Comune Consorziato è determinato nella misura di £ 10 per
ogni abitante residente nel Comune; quello degli Enti non potrà essere
inferiore alle 200mila lire annue, mentre quello dell’Amministrazione Provinciale risulterà uguale a quello
globale corrisposto da tutti i Comuni aderenti al Consorzio.”
Il Presidente della Provincia, avv. Luigi Caroli, avendo “voluto
fortissimamente l’Università” a Lecce, conferì all’assessore Donato Moro la
delega alla P.I. con la convinzine di aver trovato l’uomo capace di portare a
termine la titanica opera intrapresa. E non si sbagliava!
Infatti il Nostro, all’età di 32 anni e in possesso di una
solida formazione umana e culturale, cominciò a dedicarsi alla soluzione dei
numerosi problemi relativi all’Università con una carica di entusiasmo tale che
la stampa lo definì “assessore fattivo e dinamico”.
Egli non esitò ad
allontanare dal neonato Ateneo chi ne era già stato preposto e con improvvide
azioni rischiava di squalificarlo agli occhi del Governo e del mondo
accademico. Nello stesso tempo si adoperò affinchè fossero costituiti due autorevoli Comitati Tecnici (C.T.), uno
per Magistero e un altro per la Facoltà di lettere, la quale entrò in funzione
nel novembre 1956. A tal fine non esitò a spendere la stima e il credito, di
cui egli godeva nell’ambiente universitario di Pisa, riuscendo ad ottenere
l’adesione al C.T. di Lettere dei proff. Giovan Battista Picotti (storia) e
Antonio Traglia (letteratura latina) e del prof. Alberto Mori (geografia) al
C.T. di Magistero. Inoltre ottenne l’adesione al C.T. di Lettere del prof.
Raffaele Spongano (letteratura italiana a Bologna) e a quello di Magistero dei
proff. Vincenzo Ussani (letteratura latina a Cagliari) e Giuseppe Codacci
Pisanelli (diritto amministrativo a Bari).
Il prof. Donato
Moro, ove necessario, stimolava in tutti i modi possibili i Sindaci e gli altri
componenti a partecipare alle assemblee del Consorzio Universitario Salentino.
Ugualmente sollecitava gli stessi al puntuale pagamento dei contributi
finanziari pattuiti. Inoltre era sempre pronto a fare opera di convincimento
presso i giovani affinché s’iscrivessero alla Università libera di Lecce, per
il cui riconoscimento legale si dichiarava fortemente impegnato. In occasione
dell’apertura della Facoltà di lettere, ben 12 giovani galatinesi ne chiesero
l’iscrizione, perchè da Lui consigliati.
Proprio per far
ottenere il riconoscimento giuridico all’Ateneo Salentino il Nostro espresse il
massimo impegno possibile.
Dal Ministero
della P.I., nell’ottobre 1959, filtrò una notizia ufficiosa, secondo la quale il ministro Giuseppe Medici, del
Governo presieduto da Antonio Segni, si
sarebbe detto favorevole a riconoscere legalmente la sola facoltà di Magistero.
Questo, in un manifesto fatto subito affiggere dalla D.C. in tutta la
Provincia, era già stato presentato come una “grandiosa vittoria”.
Pertanto nella seduta del Consiglio Provinciale, che ebbe luogo il 2 novembre
’59, il Presidente e numerosi consiglieri intendevano ringraziare il Governo.
L’assessore Moro, invece, in un veemente intervento dichiarò fra l’altro: “Nessun
ringraziamento, ma una vibrata protesta per quanto non è stato concesso. Non
facciamoci illusioni, il Magistero è un istituto superiore a sé, e non è
l’Università che noi chiedevamo e per la quale abbiamo investito decine di milioni
e tutto il nostro impegno.” Ne seguì un’accesa discussione, la quale si
concluse con la costituzione di una commissione unitaria che affiancasse il
prof. Moro nel vedere il da farsi per ottenere il totale accoglimento delle
istanze presentate.
Il lungo e travagliato iter per il
riconoscimento di entrambe le Facoltà, nel quale il Nostro era stato vero
attore protagonista, si concluse
finalmente il 10 giugno 1960 con la pubblicazione sul n.142/1960 della G.U. del D.P.R. 22 ottobre 1959.
Sempre in quella rievocazione del
25 luglio di cinque anni fa, il professore Valli definì Donato Moro “uomo
semplice e povero, la cui esistenza è stata caratterizzata da
sensibilità, umanità e incapacità di risentimenti, perciò era amico di tutti.”
Peraltro, il Nostro in una lettera indirizzata nel 1987 all’on Giacinto Urso
ribadisce:“…tu sai che non ho mai conosciuto ricchezze.”
Tuttavia il
Nostro, da vero uomo di cultura qual era, non seppe fare a meno di una ricca e
ben assortita biblioteca che durante la sua vita cercò costantemente di
accrescere, sia in quantità che in qualità, per poter soddisfare le proprie
raffinate esigenze di letterato (laureato con lode alla Scuola Normale
Superiore di Pisa), di filologo, di poeta e di storico molto apprezzato, nonché
di valoroso ispettore centrale della P.I., assurto alla carica di coordinatore
degli ispettori centrali.
La biblioteca
personale è stata, dunque, l’unica ricchezza alla quale Donato Moro non
ha saputo né potuto rinunziare, in quanto gli era indispensabile per poter
coltivare i suoi amati studi, ai quali era tornato a tempo pieno nel 1964,
interrompendo in maniera irrevocabile una brillante carriera politica, perché
aveva constatato che “…attività amministrativa ed amore per gli studi
storico-letterari non trovavano un punto d’accordo né un terreno comune di
interessi.”
La vedova Moro,
prof.ssa Maria Marinari, volendo quasi dare una continuità agli interessi del
suo indimenticabile, amatissimo Donato, ha generosamente fatto donazione di
tutti i suoi libri alla Biblioteca “P. Siciliani” di Galatina e, quindi, a
tutti coloro che coltivano studi storico-letterari. Così facendo, Ella ha
tenuto un comportamento analogo a quello avuto da Cesira Pozzolini-Siciliani
nel lontano 1886, quando nel donare, insieme al figlio Vito, la “numerosa e
ricca libreria” del proprio marito, il filosofo e pedagogista Pietro
Siciliani, espresse il desiderio che tale donazione arrecasse a Galatina “un’utilità
vera eccitando allo studio le giovani menti”.
Cesira Pozzolini
desiderava ed ottenne che il cospicuo fondo librario “Siciliani”, collocato in
apposita sala, rimanesse intatto “…a ricordare ai posteri la profonda e
svariata cultura dell’illustre filosofo e pedagogista ”.
Dalla dott.ssa
Angela Impagliazzo, attuale responsabile della Biblioteca Comunale di
Galatina, è stato assicurato analogo
trattamento al fondo librario “Donato Moro”, i cui 4.000 volumi, già inventariati da personale esperto, sono stati
sistemati in un unico ambiente, nei medesimi scaffali metallici alti tre metri
(anch’essi facenti parte della donazione), nei quali erano stati in casa Moro.
Tra il 1982 e il
1983 la prof.ssa Daniela Vantaggiato, chiamata
trasformare la “Siciliani” da antico “deposito di libri”, qual
era, in “moderna biblioteca”, introdusse nella gestione della
stessa i criteri scientifici della
nuova biblioteconomia. Sulla base di questi la dott.ssa Angela Impagliazzo, sin
dal 1992, è lodevolmente impegnata al rinnovamento dell’intera Istituzione.
Ella saprà sicuramente attribuire alla nuova “Sala Moro” le
caratteristiche che si addicono ad una vera “sala di consultazione e lettura”,
in cui studiosi e studenti, avvalendosi del già esistente “registro
inventario”, potranno liberamente consultare i libri preferiti.
A queste quattro
donne, Cesira Pozzolini, Maria Marinari, Daniela Vantaggiato e Angela
Impagliazzo, amanti della cultura, che con il loro operato hanno dato e danno
lustro a Galatina, va il nostro più sentito plauso e la nostra più sincera
gratitudine.
La Biblioteca Comunale “Pietro Sicilani” di Galatina, che nel non tanto lontano 1986 poteva vantare il possesso di 25.000 volumi, è ormai sul punto di raggiungere i 50.000.
Infatti, poche settimane fa, è stata trasferita in essa la raccolta libraria costituita, nel corso di una brillante carriera, dal galatinese prof. Donato Moro, scomparso circa quindici anni fa.
La vedova Moro, prof.ssa Maria Marinari, ha generosamente donato alla “Siciliani” tutti i libri del marito, che sono stati poi ordinatamente sistemati nei medesimi scaffali metallici alti tre metri (anch’essi facenti parte della donazione), nei quali si trovavano in casa Moro. Con questi scaffali è stato, infatti, arredato al completo un unico ambiente, sito alla destra di chi accede nell’atrio-ingresso della Biblioteca, che potrebbe senz’altro essere denominato “Sala Moro”, in quanto contiene soltanto la suddetta raccolta.
Tutti i libri del prof. Moro nel 2005 sono stati inventariati da personale esperto, quindi è molto agevole rilevare l’esatta collocazione di ciascuno, consultando l’apposito “registro d’inventario”. Questo consta di ben 104 pagine, dattilografate fittamente, poichè in esse è schedato l’intero fondo che, essendo costituito di circa 4.000 volumi, risulta essere numericamente superiore ad ogni altra acquisizione fatta o donazione ottenuta dalla Biblioteca Comunale di Galatina, dalla sua origine ai nostri giorni. Le librerie dei soppressi conventi dei Frati Cappuccini e dei Frati Minori Riformati, ottenute nel 1867 dal Governo Italiano, contenevano rispettivamente n. 2.271 e n. 1774 volumi; il fondo Pietro Siciliani (da cui la denominazione della Biblioteca) contava circa 1.600 volumi e 1.450 opuscoli, tutti inventariati ed anche dotati di schede manoscritte; la raccolta libraria di Pietro Cavoti, avuta in dono 43 anni dopo la morte dello stesso, contava circa circa 2.000 volumi, ma danneggiati e polverosi; numerose altre donazioni ci sono state sia nei secoli scorsi che recentemente, delle quali però solo quella relativa alla raccolta del prof. Giovanni Romano supera le 1.000 unità librarie.
Al di là, però, di ogni considerazione sulla sua notevole entità numerica, il fondo librario pervenuto recentemente alla “Siciliani” è veramente importante, perché è stato messo insieme da Donato Moro, il letterato laureato con lode nella Scuola Normale Superiore di Pisa, il filologo, il poeta e lo storico molto apprezzato, divenuto ispettore centrale e, infine, coordinatore degli ispettori del Ministero della P.I.. Infatti nelle sue accurate scelte bibliografiche c’è il riflesso degli interessi culturali di alto livello, da lui costantemente coltivati con competenza e responsabilità, fino alla prematura morte.
Pertanto gli studiosi giovani e meno giovani, specialmente se cultori di letteratura italiana, avranno a disposizione efficienti e moderni sussidi per le proprie ricerche nella nuova sala allestita all’interno della “Siciliani”, alla quale la bibliotecaria, dott.ssa Angela Impagliazzo, nel quadro del proprio lodevole impegno tendente al rinnovamento dell’intera Istituzione, saprà sicuramente attribuire le catteristiche che si addicono ad una vera “sala di consultazione e lettura”.
Studiosi e studenti saranno senz’altro molto grati alla prof.ssa Maria Marinari Moro, la quale ha fermamente voluto qui in Galatina, citta natale del marito, mettere a loro disposizione un prezioso presidio librario, moderno ed altamente specializzato.
Pietro Congedo
Pietro
Congedo
LA BIBLIOTECA COMUNALE DI
GALATINA
VERSO IL TRAGUARDO DEI
50.000 VOLUMI
DOPO LA DONAZIONE
DELLA RACCOLTA LIBRARIA DEL
PROF. DONATO MORO
La Biblioteca Comunale “Pietro Sicilani” di Galatina, che nel non tanto lontano 1986 poteva vantare il possesso di 25.000 volumi, è ormai sul punto di raggiungere i 50.000.
Infatti, poche settimane fa, è stata trasferita in essa la raccolta libraria costituita, nel corso di una brillante carriera, dal galatinese prof. Donato Moro, scomparso circa quindici anni fa.
La vedova Moro, prof.ssa Maria Marinari, ha generosamente donato alla “Siciliani” tutti i libri del marito, che sono stati poi ordinatamente sistemati nei medesimi scaffali metallici alti tre metri (anch’essi facenti parte della donazione), nei quali si trovavano in casa Moro. Con questi scaffali è stato, infatti, arredato al completo un unico ambiente, sito alla destra di chi accede nell’atrio-ingresso della Biblioteca, che potrebbe senz’altro essere denominato “Sala Moro”, in quanto contiene soltanto la suddetta raccolta.
Tutti i libri del prof. Moro nel 2005 sono stati inventariati da personale esperto, quindi è molto agevole rilevare l’esatta collocazione di ciascuno, consultando l’apposito “registro d’inventario”. Questo consta di ben 104 pagine, dattilografate fittamente, poichè in esse è schedato l’intero fondo che, essendo costituito di circa 4.000 volumi, risulta essere numericamente superiore ad ogni altra acquisizione fatta o donazione ottenuta dalla Biblioteca Comunale di Galatina, dalla sua origine ai nostri giorni. Le librerie dei soppressi conventi dei Frati Cappuccini e dei Frati Minori Riformati, ottenute nel 1867 dal Governo Italiano, contenevano rispettivamente n. 2.271 e n. 1774 volumi; il fondo Pietro Siciliani (da cui la denominazione della Biblioteca) contava circa 1.600 volumi e 1.450 opuscoli, tutti inventariati ed anche dotati di schede manoscritte; la raccolta libraria di Pietro Cavoti, avuta in dono 43 anni dopo la morte dello stesso, contava circa circa 2.000 volumi, ma danneggiati e polverosi; numerose altre donazioni ci sono state sia nei secoli scorsi che recentemente, delle quali però solo quella relativa alla raccolta del prof. Giovanni Romano supera le 1.000 unità librarie.
Al di là, però, di ogni considerazione sulla sua notevole entità numerica, il fondo librario pervenuto recentemente alla “Siciliani” è veramente importante, perché è stato messo insieme da Donato Moro, il letterato laureato con lode nella Scuola Normale Superiore di Pisa, il filologo, il poeta e lo storico molto apprezzato, divenuto ispettore centrale e, infine, coordinatore degli ispettori del Ministero della P.I.. Infatti nelle sue accurate scelte bibliografiche c’è il riflesso degli interessi culturali di alto livello, da lui costantemente coltivati con competenza e responsabilità, fino alla prematura morte.
Pertanto gli studiosi giovani e meno giovani, specialmente se cultori di letteratura italiana, avranno a disposizione efficienti e moderni sussidi per le proprie ricerche nella nuova sala allestita all’interno della “Siciliani”, alla quale la bibliotecaria, dott.ssa Angela Impagliazzo, nel quadro del proprio lodevole impegno tendente al rinnovamento dell’intera Istituzione, saprà sicuramente attribuire le catteristiche che si addicono ad una vera “sala di consultazione e lettura”.
Studiosi e studenti saranno senz’altro molto grati alla prof.ssa Maria Marinari Moro, la quale ha fermamente voluto qui in Galatina, citta natale del marito, mettere a loro disposizione un prezioso presidio librario, moderno ed altamente specializzato.
Pietro Congedo