SALUTO
DEL SINDACO ANGELO POLIMENO
Purtroppo, cari concittadini, i
mio è un saluto amaro!
Sapete già che
la legge 326 / 1988 ha disposto che tutte le Scuole Medie con meno di 12 classi
debbano perdere la propria autonomia e divenire Sezioni staccate di altre
Scuole. La Scuola Media di Sogliano,
avendo 10 classi, non sarà più autonoma e diventerà Sezione staccata della
Scuola Media di Soleto.
Noi
amministratori, quando a dicembre del 1989 ci è stata comunicata questa
notizia, abbiamo subito compreso che trattavasi di cosa molto seria, poiché
c’era il rischio che andasse disperso un ricco patrimonio di esperienze.
Pertanto il Consiglio Comunale, convocato in seduta straordinaria e urgente,
all’unanimità ha espresso la propria protesta e fatto voti alle Autorità
competenti affinché la nostra Scuola non perdesse la propria autonomia.
Poi tutti
insieme (amministratori, insegnanti e il presidente del Consiglio d’Istituto)
siamo andati al Provveditorato agli Studi di Lecce e abbiamo detto: noi veniamo
qui, considerando ovviamente il Provveditore un interlocutore che non ha alcuna
responsabilità nelle scelte di politica scolastica nazionale, per esprimere la
nostra protesta e per sollecitare che sia ritardata il più possibile la perdita
di autonomia per la Scuola Media di Sogliano, perché nelle more potrebbero
esserci ripensamenti da parte del legislatore. In effetti il Provveditore ha risposto che c’erano in
vista novità in ordine ai criteri per l’accorpamento delle piccole scuole.
Purtroppo, però prendiamo atto in questa sede che a tutt’oggi novità non ci sono state. Eppure in quella
circostanza abbiamo precisato che eravamo in Provveditorato non per consumare
un rito, ma perché fortemente convinti
che la perdita di autonomia della nostra Scuola significava la
dispersione di un patrimonio di notevoli esperienze, e il Provveditore si è
mostrato bene informato delle novità didattiche realizzate a Sogliano.
Ora, essendo
già la suddetta perdita, a noi non rimane altro che fare il bilancio di trenta
anni di autonomia della nostra Scuola. Perciò, quando il Preside ci ha comunicato
la sua intenzione di pubblicare detto bilancio, ci siamo subito detti
entusiasti e ci siamo prodigati, facendo il possibile affinché la pubblicazione
avvenisse. Il risultato è un volume eccezionale. Un libro che al primo impatto
può sembrare un mattone, perché è pieno zeppo di informazioni e dati; però lo
stesso, se cominci a leggerlo , ti trascina, diventa appetibile, gustoso, da
consumarsi entro mezza giornata. E’ un
libro molto interessante, perché mette bene in rilievo un dato fondamentale:
quanto è stato possibile fare in 30 anni. Pensate che la nostra Scuola tanti
anni fa era una scuola particolare: il flusso migratorio verso altre scuole era
notevolissimo ed era anche elevato il numero di coloro che non completavano il
corso o addirittura neppure lo iniziavano. Ebbene, la conoscenza dell’attività
scolastica del trentennio è fondamentale per poter capire come sia stato
possibile passare da un numero notevolissimo di alunni emigrati verso altre
scuole e da tanti altri evasori
dell’obbligo scolastico, alla frequenza della nostra Scuola da parte di
tutti i licenziati della locale Scuola Elementare.
Forse a lungo
andare ciò sarebbe avvenuto, ma si può con estrema certezza affermare che il
modo in cui la Scuola Media di Sogliano ha operato, soprattutto negli ultimi
venti anni, ha reso questo processo più rapido e più intenso. Perciò è
interessante quella parte del libro che mette in rilievo questo fatto.
Io ho
frequentato la Scuola Media di
Sogliano e sono stato licenziato sette anni dopo la sua istituzione, cioè
quando essa era considerata di serie C, per cui i professionisti ed i
benestanti soglianesi preferivano per i propri figli le scuole di serie A.
Questo ha generato in me una sorta di complesso d’inferiorità che mi sono
portato appresso per anni. Ma ora posso dire con grande orgoglio che la Scuola
Media di Sogliano ha saputo recuperare negli anni, mettendo in moto un progetto
didattico–formativo esaltante. Affermo questo non perché, in qualità di amministratore costretto a
prendere atto della perdita di autonomia della Scuola, sia qui per dire belle
parole di circostanza, magari ipocritamente e senza convinzione. Sono
profondamente convinto di quel che dico, perché, quando dopo gli studi
universitari sono tornato a Sogliano, ho scoperto poco alla volta che le
esperienze che si realizzavano nella nostra Scuola erano nuove ed interessanti,
come oggi sono riconosciute da tutti. Quindi la mia è una testimonianza
concreta e non fatta con parole di rito o di circostanza.
Ripeto ancora
che il libro è un lavoro molto bello e, anche per l’annuario che contiene,
costituisce una fotografia d’assieme, una bellissima foto (che io immagino a
colori, perché tanto mi ha tanto entusiasmato), nella quale ognuno di noi (ex
alunni) può cercare e trovare quella parte che lo interessa personalmente: in
questo senso è una cosa di eccezionale importanza.
Sono
fortemente emozionato, perché vedo qui persone che non vedevo da anni, vedo il
mio ex insegnante di Scuola Media, il prof. Antonio Benegiamo che forse non si
ricorda di me, ma io ricordo che con lui abbiamo preparato la “torta di rose”,
traducendo la ricetta riportata in un testo latino.
Emozionato e
nello stesso tempo entusiasta per le tante importanti e gradite presenze di
questa sera, voglio ancora una volta ringraziare con tutto il cuore gli alunni,
gli insegnanti e soprattutto il preside
per aver realizzato il libro “30 anni di attività 1960-60”
Infine un
grazie particolare allo stesso preside Pietro Congedo per averci dato un
ventennio ricchissimo di esperienze
didattiche, con l’augurio che questa perdita di autonomia della Scuola non
rappresenti automaticamente la dispersione di tale patrimonio educativo.
Ringrazio
tutti per l’attenzione.
Angelo Polimeno- Sindaco
DISCORSO DEL PRESIDE
PIETRO CONGEDO
Ringrazio il
Sindaco Angelo Polimeno per l’ottima valutazione che ha inteso esprimere per
la nostra Scuola Media “Giuseppe Palamà
”.
Ringrazio voi
tutti per essere intervenuti numerosi a questa manifestazione, che
un’imprevista difficoltà ha rischiato di compromettere in maniera veramente
grave. Infatti nella scorsa settimana, e precisamente dopo il 10 giugno u. s.,
dall’Ufficio Postale di Sogliano C. sono stati spediti 400 inviti. Di essi
quelli diretti a persone residenti a Sogliano sono stati recapitati nei giorni
immediatamente successivi, cioè il 12 o il 13 c.m., come possono confermare coloro che li hanno ricevuti. Invece
quelli indirizzati a persone residenti a Lecce e in altri Comuni della
Provincia non sono ancora pervenuti ai rispettivi destinatari.
Pertanto,
nell’intento di salvare il salvabile, gli Uffici della Scuola, oltre ad
effettuare una serie di telefonate, mercoledì 20 giugno hanno nuovamente
spedito gli inviti ai destinatari di Galatina e Cutrofiano, consegnandoli
questa volta direttamente agli Ufficiali Postali dei due Comuni.
Mentre
ringrazio i Direttori degli Uffici di PP. TT. di Sogliano C., Galatina e
Cutrofiano, esprimo con vigore il disappunto per un fatto che si commenta da sè
e certamente sminuisce la credibilità di un pubblico servizio.
Chiudo questa
spiacevole parentesi, e porgo a voi tutti il saluto della Scuola Media “G.
Palamà”, la quale ha potuto organizzare questo incontro grazie all’impegno,
alla collaborazione e ai contributi di tutti coloro che hanno voluto, curato e
sostenuto la pubblicazione del libro “ 30
ANNI DI ATTIVITA’
1960-’90 ”.
Qualcuno ha
impropriamente definito il nostro incontro una festa.
Ma non è così !
E come
potremmo essere in festa, mentre la nostra Scuola, perdendo la sua autonomia,
sarà dal prossimo 1° settembre sezione staccata della Scuola Media “Guglielmo
Marconi” di Soleto?
Quello di
questa sera è solo un momento di riflessione alla fine del trentennio, durante
il quale la Scuola Media “G. Palamà” ha avuto propri uffici di presidenza e di
segreteria.
Il libro che
abbiamo tra le mani può essere un valido strumento, mediante il quale i
soglianesi di varie generazioni si possano per un momento ritrovare con tutti
coloro che a vario titolo hanno contribuito
alla loro formazione culturale, umana e civica.
Questo modesto
volume può anche essere un invito agli uomini politici e agli alti funzionari
dello Stato, affinché considerino con benevola attenzione le realtà
socio-culturali dei piccoli Comuni come Sogliano. Le Scuole Medie di tali
paesi, se hanno meno di 12 classi, sono considerate sottodimensionate dalle
disposizioni vigenti e, perciò, trasformate in sezioni staccate di altre
Scuole. Ma esse non sono mai state nicchie nelle quali presidi e segretari
hanno trascorso in relativa tranquillità le loro giornate! Sono state, invece,
ambienti nei quali presidi e segretari insieme ai docenti, avendo la
possibilità di essere più vicini agli
alunni e alle loro famiglie, hanno meglio compreso i problemi e le difficoltà degli stessi e, quindi, sentita
maggiormente l’urgenza di impegnarsi con scienza e diligenza alla rimozione dei numerosi ostacoli che
contrastano la maturazione dell’uomo e del cittadino. Sono ambienti nei quali
l’assenza di veri stimoli culturali richiede una particolare creatività
didattica, capace di scuotere secolari apatie e ataviche rassegnate
indifferenze.
Di tale
impegno non privo di creatività vuole essere testimonianza il volume che
l’ispettore Donato Moro ha cortesemente
accettato di presentare a voi.
Esso è uno
strumento da utilizzare per un’analisi retrospettiva dell’attività della Scuola
Media “G. Palamà” nel trentennio 1960-1990. Ma come ogni strumento realizzato
da uomini non è perfetto. Infatti fra le notizie riportate dagli articoli e
dalle relazioni in esso contenuti prevalgono quelle relative all’ultimo
decennio. Ma ciò non significa che l’Istituto sia stato meno attivo
precedentemente, e in particolare negli anni sessanta.
Per un
ventennio ho avuto l’onore di dirigere la Scuola Media “G. Palamà”, la cui
“crescita”, però, ha avuto inizio trenta anni fa, cioè a partire dal 1° ottobre
1960.
Nella
copertina del nostro libro, ideata da Sandra Gaballo, alunna dell’Istituto
Statale d’Arte “G. Toma” di Galatina,
tale crescita è ben sintetizzata da trenta frecce dirette verso l’alto,
il cui colore azzurro va diventando
sempre più intenso.
Con
professionalità, alto senso del dovere, diligenza e generosità,
l’indimenticabile preside Arnaldo Brescia e i colleghi Andrea Reggiani, Giacomo
Gastone Vergine, Maria Candida Rizzo e Angela Marseglia, insieme a diecine di
altri operatori scolastici, i cui nomi sono riportati nel libro, hanno avviato
e progressivamente incrementato la “produttività” educativa e formativa della
nostra Scuola.
Pertanto,
assumendo servizio nell’ormai lontano 1° ottobre 1970, io ho solo continuato
l’opera dei miei predecessori, con il vantaggio di trovare una strada spianata
ed un lavoro ben avviato.
E’ stato
praticamente impossibile reperire una documentazione didattica relativa al
primo decennio: a tal proposito si tenga presente che il periodico avvio al macero
degli elaborati degli alunni, previsto dalle disposizioni vigenti, si è reso
particolarmente necessario in occasione del trasferimento dalla vecchia alla
nuova sede scolastica, avvenuto nel 1968.
Inoltre
numerose attività delle scolaresche sono state in passato documentate con
cartelloni, talvolta pregevoli, dei
quali e stata difficile la conservazione e di qualcuno ancora esistente non è
stata possibile la pubblicazione per
difficoltà di carattere tecnico.
Per reperire i
fondi necessari alla pubblicazione del libro è stato richiesto il contributo
finanziario di Enti pubblici e privati, di imprese artigiane ed industriali, e
di privati cittadini, inviando complessivamente novanta lettere.
Hanno risposto
alla richiesta e contribuito secondo le proprie possibilità: l’Amministrazione
Comunale di Sogliano C., il Distretto Scolastico di Galatina, la Banca del
Salento, la Fedelcementi, la locale Associazione Combattenti e Reduci, i
presidi Angela Marseglia e Andrea Reggiani, l’ex segretario della Scuola Giuseppe
Coroneo e ventidue privati cittadini.
Sono stati
così raccolti i circa sei milioni di lire, necessari per la stampa del testo di
264 pagine con un’elegante copertina a quattro colori.
Non intendo
sottrarre tempo all’ispettore Donato Moro, ma ritengo opportuno far presente
che tutte le scolaresche, da un decennio, sono impegnate nell’attività di
cineforum, realizzata con la lettura strutturale dei film, effettuata col
metodo di Nazareno Taddei.
Anche
l’insegnamento dell’informatica è stato impartito a tutti gli alunni sin dal
1984.
Cineforum,
informatica e visite guidate ad ambienti naturali, città, monumenti, opifici ecc. sono stati
programmati dagli Organi Collegiali integrando con opportune unità didattiche i
curricoli delle varie discipline.
E’ stata così
attuata un’originale esperienza didattica documentata dalle relazioni e dagli
elaborati degli alunni, riportati nella seconda parte del volume.
Alcune
relazioni sono sequenze oppure collage di brani scritti da alunni o da gruppi
diversi e talvolta non nello stesso anno. Il ricorso a tale tecnica ha permesso
di aumentare il numero degli “autori” del libro. Quindi numerosi sono gli ex
alunni che potranno trovare inseriti nei testi delle relazioni riportate nel
libro brani scritti da loro stessi.
Ovviamente
tutti coloro che sono passati per le aule della Scuola troveranno il proprio
nome nelle righe dell’annuario.
Prima di
concludere il mio intervento non posso esimermi dal fornire col sussidio della
lavagna luminosa qualche chiarimento in ordine alla lettura dei dati
statistici relativi al trentennio di attività della Scuola, presentati nella I parte del volume.
Alla raccolta
ed alla elaborazione di essi hanno contribuito numerose persone, fra cui gli
alunni delle seconde e delle terze classi.
Nel primo
paragrafo, col prospetto A e le
prime tre tabelle ( pp. 21-23 ) sono presentati i dati relativi ad iscrizioni e scrutini.
Dalla tab. 1 si evince che le iscrizioni
hanno raggiunto il massimo nell’a.s. 1978-’79 con 245 unità, mentre negli
ultimi quattro anni si sono stabilizzate intorno alle 220 unità.
Sempre negli
ultimi anni la percentuale degli alunni scrutinati (tab. 3) è andata
progressivamente avvicinandosi al 100% , che ha raggiunto negli anni 1988 e 1989.
Nel secondo
paragrafo per evidenziare la costante crescita della Scuola è stato diviso il
trentennio in dieci trienni e di ognuno di questi ultimi sono stati presi in
esame gli anni conclusivi ( prospetto B di p. 25 ) Per ogni anno di fine triennio, a partire dal 1962 –’63, sono
stati considerati il numero I degli iscritti (dell’anno preso in esame) ed il
numero N delle nascite avvenute nel triennio corrispondente.
Nel grafico
della tab. 4 ( p. 26 ) i rettangoli
neri stanno ad indicare i valori I (iscritti), mentre i rettangoli tratteggiati
indicano i valori di N (nati in un triennio). In esso è possibile constatare
che alla fine del 10° triennio, cioè nell’anno 1989-’90, I ed N sono uguali. Se
poi si vuole constatare l’andamento del rapporto I / N basta osservare il
grafico della tab. 5 ( p. 26 ), nel
quale è evidente il costante avanzamento del quadratino indicatore, che si
colloca nella posizione più alta possibile alla fine dell’ultimo triennio.
Nel corso del
trentennio la Scuola ha acquisito una notevole dotazione didattica e
bibliografica, infatti dispone di una
ricca biblioteca, di un nuovo pianoforte, di numerosi ed efficienti
sussidi audiovisivi e di un’aula d’informatica con nove posti macchina. La crescita di tale patrimonio, il cui
valore attuale è di circa 56.000.000 di
lire, è evidenziata dal grafico della
tab. 6 ( p. 28 ): si noti il rapido aumento avvenuto nell’ultimo
decennio.
Il paragrafo 3 è interamente dedicato alla
interazione tra la Scuola e la Comunità soglianese ( pp. 28 – 35 ).
Fino all’anno
scolastico 1988-’89 hanno conseguito la licenza 1.305 alunni, dei quali è stato
fatto un vero e proprio censimento, infatti di ognuno è stato stabilito se è in
vita, dove risiede, quale titolo di studio ha conseguito oltre la licenza di
Scuola Media, quale attività ora
esercita.
Ne è venuta
fuori la seguente interessante analisi
sociologica:
- nel grafico
della tab. 7 è indicata la
distribuzione secondo il sesso: si noti la prevalenza numerica dei maschi (
722) rispetto alle femmine (583);
- dei 1.305
licenziati sono viventi 1297, mentre sono scomparsi prematuramente Bianco
Lorenzo Antonio, Catalano Luana, Donno Giuseppa Antonia, Frassanito Antonio, Lazzoi Salvatore Antonio Giovanni,
Stefanizzi Luigi Rosario, Vantaggiato Salvatore Romeo e Apollonio Pietro
(privatista);
- per 1.295
licenziati è stata accertata l’attuale residenza: è emerso (tab. 8) che 981 sono residenti a Sogliano C., 272 in altri Comuni
italiani e 42 all’Estero;
- al 31
dicembre 1989 n. 44 ex alunni avevano
conseguito la laurea e n. 339 il diploma di Scuola Media Superiore (tab. 9);
- nel grafico
della tab.10 (pag.31) è riportata la distribuzione di 1.292
licenziati secondo lo stato civile: 779 sono i celibi o nubili e 513 i
coniugati;
Molto
complesso è stato il lavoro per stabilire le attività esercitate dagli ex
alunni, alle quali si riferiscono la tab.
11 (p.31) e le notizie riportate a p. 32. Da esse si evince che in
agricoltura e impiegato meno dell’1% dei licenziati in vita, mentre sono
numerosi coloro che attendono alle attività secondarie e terziarie, e notevole
è il numero di coloro che ancora studiano. La voce “altri” comprende
casalinghe, disoccupati e pochissimi
pensionati.
Però, al di là
delle sterili cifre, forse possono riuscire più interessanti le seguenti
citazioni:
- il qui
presente sindaco Angelo Polimero è stato licenziato nell’a. s. 1966-’67;
- P. Piero
Giovannico, missionario degli Oblati di M. Immacolata, che attualmente si trova
fra gli indios del Paraguay è stato licenziato nell’a. s. 1972- ’73;
- il prossimo
2 luglio sarà ordinato sacerdote Salvatore Gemma che ha conseguito la licenza
media nell’ a. s. 1978-’79;
- un terzo
degli alunni censiti come impiegati ( 71 su 214 ) in effetti sono in servizio
nell’Arma dei Carabinieri o nella Guardia di Finanza o nella Polizia di Stato o
in altri Corpi Militari.
Avviandomi
alla conclusione intendo accennare all’interazione che c’è stata nell’ultimo
trentennio tra la realtà socio-economica del Comune di Sogliano C. e la nostra
Scuola.
Nelle tabelle 12 13 e14 ( pp. 34-35 ) sono
riportati i dati relativi ai censimenti generali della popolazione attiva del
Comune, effettuati rispettivamente negli anni 1961, 1971 e 1981. Dai tre
grafici si rileva subito la progressiva diminuzione degli addetti all’agricoltura
ed il vertiginoso aumento degli addetti alle attività terziarie. Per
quest’ultime l’evidente notevole differenza che si nota tra il 1981 e il 1961 (
442 contro 178) sarebbe stata ancor più marcata se molti ex alunni non
esercitassero attività che producono servizi, resiedendo in altri Comuni
italiani (è questo il caso di coloro che fanno parte delle Forze dell’Ordine o
sono arruolati nell’E.I.).
Per ciò che
riguarda le attività secondarie il fenomeno è più complesso. Esse avevano nel
1961 un valore notevole che è andato gradualmente diminuendo fino al 1971, ed
in maniera un poco più accentuata si è andato riducendo fino al 1981. Ciò è
stato determinato dalla progressiva diminuzione degli addetti alla lavorazione
del tabacco sciolto. Tuttavia è possibile prevedere che col censimento del 1991
sarà acclarato che il numero degli addetti del secondario tende ormai ad
aumentare. Questa previsione è confortata dal grafico della tab. 15 (p. 35), che si riferisce alle
attività produttive in cui nel 1989
sono inseriti n. 736 licenziati su 1292 censiti. Dal diagramma risulta evidente
che dei nostri 1292 ex alunni censiti 400 sono addetti ad attività secondarie,
320 ad attività terziarie e solo 16 si dedicano all’agricoltura. Quindi gli
addetti del 2° settore sono in aumento non perché sono tornate ad aumentare le
tabacchine, ma in quanto sono in costante aumento gli operai, gli artigiani, i
commercianti e gli imprenditori forniti di licenza media.
In ogni caso
questa ipotesi potrà essere verificata solo nel 1991, quando saranno noti i
risultati del prossimo censimento generale della popolazione.
Concludo
ringraziando:
- il preside
Mario Serra, i proff. Gabriella Torsello e Oreste Ferriero e i loro alunni
dell’Istituto Statale d’Arte “G. Toma” di Galatina, che hanno elaborato ben 10
progetti di copertina e curato il frontespizio del libro;
- i
componenti dell’ufficio di segreteria
della Scuola, dott.ssa Cesaria Resci e sig.ra Addolorata Vantaggiato, che hanno
generosamente collaborato nella complessa e gravosa fase preparatoria della
pubblicazione;
- i redattori
dei vari articoli;
- il prof.
Antonio Polimeno ed il sig. Angelo Rigliaco che hanno contribuito alla raccolta
dei dati statistici;
- il dott.
Zeffirino Rizzelli, presidente del Consiglio Scolastico Distrettuale e
direttore del
quindicinale
“il galatino”, che ha curato la recensione del nostro libro nel numero speciale
del suo
giornale, intitolato “Il Titano”, che sarà pubblicato in occasione della XLI Fiera Nazionale di Galatina;
- l’illustre
dantista, prof. Aldo Vallone, che in una bella lettera ha voluto esprimere il
suo autorevole apprezzamento per la nostra pubblicazione e soprattutto per
l’attività della nostra Scuola;
- il prof.
Giuseppe Conoci, redattore del “Quotidiano di Lecce”, che per il numero di oggi ha scritto un articolo che
occupa un’intera pagina;
- il prof.
Giuseppe Magnolo che generosamente ci ospita in questa sala;
- i docenti
Rita Aloisi, Marino Campa, Rita Greco, Angelo Longo, Salvatore Marra, Anna Stomeo ed i bidelli M. Luce Alemanni, Antonio Greco e Rosaria
Paola Lazzoi che hanno allestito questa sala e sono impegnati nella buona
riuscita di questa manifestazione.
Un particolare
ringraziamento all’ispettore prof. Donato Moro, che ha accettato senza riserve
l’invito a presentare il nostro libro: per lui non sono necessarie
presentazioni, in quanto è conosciuto da tutti noi come persona adatta a
valutare serenamente quanto è stato realizzato dalla nostra Scuola in trenta
anni di attività e, quindi, comprendere lo stato d’animo dei cittadini di
Sogliano, che vedono drasticamente ridimensionata una realtà nella quale si
sono concretate antiche e nuove loro aspirazioni.
Infine rinnovo
il mio “grazie” a voi tutti, autorità, signore e signori, e penso di poter
interpretare la vostra graditissima presenza come spontaneo e sincero
apprezzamento dell’azione educativa e formativa, che la Scuola Media “ G.
Palamà ” ha svolto in Sogliano nel suo trentennio di irripetibile autonomia.
Grazie.
Pietro Congedo - preside
RELAZIONE DELL’ ISPETTORE PROF. DONATO MORO
Cercherò di
essere breve, perché credo che le
illustrazioni fatte dal Preside siano una delle cose più significative e
rilevanti di questo bel volume.
Certo ho
ascoltato con estrema attenzione le espressioni di rammarico del Sindaco,
nonché del Preside, per la perdita dell’autonomia subita dalla Scuola Media di
Sogliano. E comprendo bene questo dispiacere.
Purtroppo la
legge 426/1988 della razionalizzazione e riqualificazione della spesa pubblica
è un malanno, ma è una di quelle leggi che dovrebbero servire, secondo i nostri
uomini di Governo, a sanare le finanze dello Stato. Sono quelle iniziative che
lasciano molti spazi a dubbi e preoccupazioni, perché questo sistema di
razionalizzazione e riqualificazione della spesa pubblica, a prescindere da
quello che è successo per la Scuola Media Sogliano, potrà anche avere come
conseguenza che antichi istituti, gloriosi per una notevole tradizione,
finiranno anch’essi con l’essere accorpati ad altri istituti, che semmai hanno
più classi. Cosa che si spera soltanto possa essere affidata alla lungimiranza
dei Provveditori e dei Consigli Scolastici Provinciali, perché non avvenga
tanto facilmente. Ma ieri ho appreso
che a Galatina, tanto per dire, il Liceo Classico accorperà l’Istituto
Magistrale, il quale perderà la sua autonomia. Quindi speriamo, caro Sindaco,
che presto lo Stato Italiano riesca a risanare il debito pubblico e che,
quindi, possa di nuovo tornare a ridare l’autonomia alla Scuola Media di
Sogliano, come ad altre Scuole. Perché è una situazione che fa restare piuttosto perplessi: a volte
queste iniziative di contenimento di spesa col ricorso alle cose più sane,
come, per esempio, quella della tassa sull’acqua, ci riportano ad antiche
storie e ad antiche vicende, come la tassa sul macinato o roba del genere.
Prima di
iniziare a parlare del libro, io mando un saluto al prof. Aldo Vallone,che da
lontano si è ricordato di me, ma ringrazio anche sia il preside Congedo, sia
gli altri amici di Sogliano per questo invito, che ho accettato senz’altro,
senza reticenze, anche perché mi consentiva di ritornare, dopo 25-26 anni di
assenza, a Sogliano che ha fatto parte del mio collegio elettorale, quando ero
consigliere provinciale ( dal 1956 in
poi ), e quindi ho avuto modo di conoscere bene i Sindaci ( vedo anche uno seduto in sala con i
capelli bianchi come me ), qualcuno è scomparso, e ricordo anche la
dimestichezza che ho avuto con quel grande soglianese, che è stato Giuseppe
Palamà: un grande matematico, ma uomo
di cultura immensa anche nel campo umanistico, conoscitore della grande
letteratura, studioso di filosofia. Stare con lui era un piacere, perché
conversava in una maniera amabilissima e non si finiva mai di ascoltarlo e di
imparare dalla sua bocca. Ricordo anche il fratello di lui, Angelo Palamà, e
cito un particolare: l’appartamento, dove io abito a Roma, lo devo proprio a suo
intervento, in quanto era un ingegnere operoso anche in Roma per grandi
progetti.
Detto questo,
ringraziando ancora e contento di stare fra gli amici di Sogliano,voglio dire
che ho letto questo volume con interesse per la complessità e l’organicità con
cui è stato impostato.
Nella parte
iniziale c’è un primo bilancio della storia antica: da quando un icumeno, papas
Nicola, andava visitando le laure basiliane della zona di Sogliano e fino
all’arrivo degli Agostiniani, avvenuto nel ‘600, c’è sempre stato il desiderio
da parte degli abitanti di questo
centro (allora piccolo, poi via via ingranditosi) il desiderio d’imparare, di
studiare. Quindi prima ci sono state scuole, che erano insieme di educazione
religiosa e d’istruzione; poi, dopo l’esperienza degli Agostiniani, il primo
sorgere della Scuola Elementare vera e propria, Scuola di Stato, con la prima e
la seconda classe, e la continuazione e il completamento a Cutrofiano; infine
l’istituzione della Scuola di Avviamento di tipo agrario, dal 1960-’61 al
1962-’63, poiché dal 1963-’64 c’è stata la trasformazione della stessa in
Scuola Media Unica.
Indubbiamente
quello che osservava il Sindaco io lo sottoscrivo, nel senso che in
Sogliano si è effettivamente passati
via via da una posizione quasi timorosa nei confronti della Scuola ad una
partecipazione sempre più vivace, sempre più ricca, sempre più intensa. E’ vero!
Anche quando
io studiavo, ricordo amici di Sogliano, che venivano a Galatina per
frequentare, a volte, anche la Scuola Elementare. Epperò, una volta che si è
creato il primo nucleo di scuola post-elementare (Scuola di Avviamento) si è
cominciato ad incentrare intorno a questa l’attenzione della cittadinanza.
Tutto questo è
egregiamente documentato nel libro.
Ho letto con
piacere le pagine scritte dalla preside Marseglia, dove si accenna al passaggio
dalla vecchia sede ( ex convento degli Agostiniani, con accesso da una scaletta
accanto al Municipio) al nuovo edificio, che è veramente dignitoso: questo è
già un punto di rilievo per quanto riguarda il problema educativo di Sogliano
e lo sviluppo della Scuola Media,
intitolata a Giuseppe Palamà, cittadino soglianese di grande levatura.
Allo sviluppo
dell’istituzione scolastica ha innanzitutto contribuito il generoso impegno dei
presidi Arnaldo Brescia (che non è più fra noi), Andrea Reggiani, Giacomo
Vergine, Maria Candida Rizzo, Angela Marseglia.
Il nostro
Congedo è veramente degno di plauso per aver condotto ed organizzato questa
iniziativa, che non è soltanto una memoria, perché ha anche un valore per il
futuro.
Leggendo
attentamente il libro ho potuto rilevare che nel corso degli anni c’è stata una
sempre maggiore partecipazione del corpo docente e degli altri operatori
scolastici alla vita dell’Istituto e quindi un’accettazione piena, ragionata,
appassionata di tutta la normativa riguardante la Scuola Media, una convinta
adesione alla programmazione, che è l’anima della nuova Scuola.
Al contrario
dell’antica tradizione per la quale il professore, come singolo, lavorava per conto proprio, nella Scuola
Media la convergenza verso gli stessi obiettivi dell’azione di tutti i docenti
di una medesima classe porta a innovazioni di ordine metodologico e didattico,
che producono risultati notevoli per quanto riguarda l’istruzione e
l’educazione dei ragazzi.
La
programmazione, adottata nella Scuola di Sogliano in tutti i campi, mi ha molto colpito. Per esempio, i criteri
seguiti per organizzare le visite guidate, visite non fatte, come spesso
avviene, per essere momento di dissipazione o di divertimento, ma come momento
di studio fatto in maniera diversa: prima attraverso una preparazione in
classe, poi con l’educazione dei giovani a saper vedere e quindi a saper
interpretare e tradurre con parole e anche con lo scritto le proprie
impressioni.
Io invito
tutti i soglianesi (non soltanto quelli che si ritrovano come firmatari), a
leggersi la parte seconda del volume, dove ci sono le relazioni degli alunni.
Sono tutte quante veramente interessanti, anche per un certo entusiasmo, una certa
meraviglia che si nota in alcune di esse, scritte da ragazzi che, uscendo da
Sogliano, allargano il loro sguardo su cose mai viste prima, sia del mondo
antico, che del mondo moderno.
In campo
educativo mi ha colpito l’attenzione che la Scuola Media di Sogliano ha avuto
per il nuovo. A cominciare dall’adesione (che non è di tutte le Scuole) al
Progetto I.R.I.S. (Iniziative e Ricerche per l’Informatica nella Scuola), per
la quale i vari Consigli di Classe hanno adottato i progetti e le unità didattiche
proposti dal C.E.D.E. (Centro Europeo di Educazione, che si trova a Roma ed è
uno degli Organi previsti dal D.P.R. 419/ 1974), fino alla sperimentazione
delle classi miste per l’Educazione Fisica, fatta molto prima che questa
innovazione fosse prevista da apposita
norma di legge.
Interessanti i
criteri introdotti per la valutazione degli alunni: una valutazione moderna e
non più ridotta al puro voto numerico, che non permetteva di cogliere tutti gli
aspetti di natura psicologica e sociologica che riguardano l’alunno.
Importanti le
iniziative per l’Educazione alla Salute, fra cui le lezioni fatte per
illustrare che cosa è l’A.I.D.S..
Sono stati
anche curati l’aggiornamento e la formazione in servizio dei docenti.
Tutto questo
ha creato un grande fervore nella Scuola, la quale credo sia così divenuta
elemento trainante nella Società di Sogliano.
Mi devo
complimentare soprattutto per le ricerche che il preside Congedo è andato
facendo, a costo di mettere il naso in cose che non lo riguardavano, per
realizzare tante statistiche sulla popolazione di Sogliano, sulle varie
condizioni degli ex alunni e particolarmente sui rapporti tra nascite e
iscrizioni dei ragazzi alla Scuola.
Se tali
indagini si facessero in ogni Comune d’Italia, certamente si trarrebbero
conclusioni notevoli che servirebbero anche al Ministero della P. I..
Indubbiamente sono stati adottati criteri che possono essere suggeriti ad altri
istituti, nel caso che qualcuno sia disposto ad affrontare indagini di questo
tipo.
Tutto questo fa
del libro un “corpus” veramente notevole che rimane ai cittadini di Sogliano
come memoria privata, nel senso che per chi ha frequentato la Scuola, per chi
trova il suo nome nell’annuario è un ricordo personale. Ma è anche una memoria
storica, perché, oltre a contenere un accenno alla storia antica di Sogliano,
dà a tutti, e in particolare ai cittadini di questo Comune, la possibilità di
sapere come, attraverso l’evoluzione storica dell’istituzione scolastica, si è
sviluppata la coscienza civile e la cultura in questa Città. Infatti dalla Scuola di Avviamento a tipo
agrario, frequentata da pochi ragazzi, si è passati nel 1963-’64 alla Scuola
Media unica e, quindi, all’elevazione dell’obbligo scolastico, per cui ad un
certo punto si è cominciato ad avere un incremento del numero dei frequentanti.
Ovviamente ciò non è avvenuto rapidamente e le Autorità civili e scolastiche
dell’epoca si sono date da fare per individuare i ragazzi che non andavano a
scuola.
Poi la Scuola
Media con la sua attività ha attirato anche coloro che stavano in disparte,
come nascosti, mentre con la partecipazione dei Genitori agli Organi
Collegiali, a partire dal 1974, si è stabilita una sorta di osmosi tra Scuola e
Famiglia.
Ecco dunque
perché la Scuola ad un certo punto è diventata forza trainante per la società
di Sogliano, proprio per questa partecipazione viva, che io credo meglio si
realizzi in un piccolo centro, che non nei vari quartieri di una grande città
come Roma. Qui c’è stata questa possibilità e soprattutto c’è stato un Corpo
docente e un Preside animatori, per cui tale partecipazione è diventata forza
viva, che ha superato le mura della Scuola. Tutto questo è egregiamente
documentato in questo libro, il quale, aldilà di ogni rammarico, può anche
essere un segno di speranza per il futuro.
Questo volume,
caro Preside, caro Sindaco, può anche essere un viatico per chi dovrà
continuare a curare l’educazione in questa Scuola, che, pur non essendo più
autonoma, continuerà ad essere
frequentata da ragazzi i quali non devono perdere certe iniziative che già si
svolgono, come, per esempio quella del “cineforum”.
Non so se è
qui presente il Preside della Scuola Media di Soleto, che dovrà curare la
Scuola di Sogliano: è chiaro che questo libro può essere a lui offerto,
affinché non tralasci di far svolgere quelle stesse attività che finora sono
state svolte. Del resto ci sono i Docenti che continueranno ad operare nella
Scuola di Sogliano ed hanno il dovere, anche se mancherà il preside Congedo,
d’impegnarsi sempre meglio nelle attività che si sono svolte fin adesso.
Ecco allora
come questo libro, oltre ad essere un libro di memorie, è un messaggio per il
futuro, perché i preadolescenti di Sogliano continueranno a frequentare la loro
Scuola. Quindi chi avrà cura di loro, anche se sta a Soleto, dovrà fare in modo
che la Scuola di Sogliano continui a vivere la sua vita in maniera vivace, in
maniera incisiva, sperando che un bel
momento ( affermo questo con una punta d’ironia, perché non so se mai avverrà)
lo Stato Italiano acquisti condizioni economiche così floride da poter
finalmente non considerare più la Scuola come una cavia che deve essere
sottoposta a tutti gli esperimenti, perché
purtroppo “l’Italia è il paese delle riforme e delle controriforme”
(come mi ha detto stasera l’ex sindaco Gino Diso): prima doveva esserci una
Scuola Media in ogni Comune, adesso si tende al risparmio e si sopprime la
presidenza e l’ufficio di segreteria di molti Istituti.
E va bene,
caro Sindaco, accettiamo questo come un momento transitorio.
Speriamo passi
presto!
Però una cosa
è certa : i ragazzi di Sogliano continueranno a frequentare la loro Scuola ed
hanno il diritto di essere educati con gli stessi metodi, con le stesse
iniziative di ordine didattico e culturale che sono state impostate finora,
magari arricchite sempre di più.
Io me lo
auguro e spero che così possa essere e, nello stesso tempo, auguro al preside
Pietro Congedo di poter continuare il suo cammino, sempre generoso, laddove
sarà destinato e che possa anche in quella nuova sede lasciare traccia di cose
egregie, come ha fatto qui a Sogliano.
E con questo
augurio io chiudo.
Donato Moro
INTERVENTO
DEL SENATORE GIORGIO DE GIUSEPPE
Cari amici e
care amiche, io desidero prendere la parola, scusandomi con voi per essere
venuto un po’ tardi, ma ero a Lecce ad un altro convegno.
Prendo la
parola per due ragioni: la prima relativa alla lettera del 17 settembre 1960,
quella che troverete a p. 14 del libro “30 Anni di Attività”; la seconda
riguardante la mia reazione alla perdita dell’autonomia subita dalla Scuola
Media di Sogliano Cavour.
Ho ritrovato
me stesso, caro Donato, caro Preside, nella suddetta lettera, che è stata
scritta da me, che allora lavoravo al Provveditorato agli Studi di Lecce.
Infatti, dopo aver fatto un’indagine per vedere quanti Comuni erano pronti a
dare l’avvio alla nuova Scuola Media, avendo accertato che tra i Comuni non
adeguatamente attrezzati c’era anche Sogliano, concordai con il Provveditore
agli Studi dell’epoca, Aldo Ghiozzi, il testo della lettera. Questa, come tutte
le lettere che gli uffici provinciali scrivono ai Sindaci, era molto
riguardosa, però con essa si voleva dire: “ beh
mò non c’è più tempo da perdere: o riuscite a creare le strutture necessarie,
oppure a Sogliano la Scuola Media non nascerà.”
Passo ora ad
esprimervi tutta la mia tristezza dovuta al fatto che la Scuola Media “G.
Palamà” perda la sua autonomia, e rimprovero a me stesso di aver contribuito a
votare la legge che ne è causa: ci stiamo accorgendo che il risparmio che di
fatto si ottiene attraverso le fusioni, quando le classi di una scuola sono
meno di 12, è un risparmio irrisorio,
che non produce un’apprezzabile riduzione del debito dello Stato, quindi
si va rivelando inutile il togliere
autonomia a Scuole, come questa di Sogliano che in realtà hanno ben funzionato. Ma di questo parlerò subito.
Certo tutti
dobbiamo renderci conto che la nostra Società sta profondamente cambiando.
Rispetto ad un secolo fa, i nostri tempi sono profondamente diversi: un secolo
fa ci fu il boom delle nascite, il mondo fu caratterizzato da una esplosione
demografica che, tra la fine dell’‘800 e gli inizi del ‘900, soprattutto in
Europa, fece aumentare la popolazione
in modo eccezionale. Oggi invece, per parlare di noi italiani, siamo al disotto
della soglia di fertilità, che i demografi indicano in due figli per ogni
coppia: noi siamo al disotto!
Dico questo
con estrema preoccupazione, anche perché
il problema della denatalità l’Italia non se lo pone, mentre se lo sono posto
la Francia e la Germania. Così facendo gli italiani commettono un errore di eccezionale gravità, che nel giro
di appena un decennio avrà pesanti conseguenze sulla possibilità di
sopravvivenza dell’attuale stato sociale. Questo, infatti, come tutti sappiamo,
si può sostenere purché il rapporto giovani/anziani sia un rapporto accettabile
e tollerabile. Se invece, come sta accadendo, la nostra società si trasformerà
in una società di anziani, è chiaro che lo stato sociale fra un decennio si
troverà di fronte a difficoltà enormi, perché i pochi giovani che lavoreranno
dovranno sostenere degli oneri eccezionali nei confronti della grande
maggioranza di anziani che dovranno essere mantenuti. Chiudendo questo
argomento, che in fondo ha un rapporto relativamente non determinante con il libro che si presenta, voglio dirvi che,
nonostante abbia perduto l’autonomia, la Scuola Media di Sogliano per la
propria tradizione bellissima e nobilissima ha saputo incidere con grande
serietà nella vita della società soglianese.
Non ci sono,
caro Donato, molti istituti, sia a livello di Scuola Media di I grado, sia a
livello di Scuola Secondaria Superiore, che possano presentare un volume con
una documentazione di questo tipo. Preside Congedo, io credo che queste siano
le parole più affettuose e più care che io possa rivolgerti, perché è stato il
tuo impegno, stata la tua volontà, è stata la tua serietà, certamente
confortati dall’impegno e dalla volontà unitari dei docenti, delle famiglie e
degli alunni, a realizzare queste cose. Ma il libro è prezioso per un’infinità
di altri motivi. Io l’ho sfogliato mentre parlava il prof. Donato Moro,
condividendo quel che lui diceva circa la seconda parte, dove ci sono le
relazioni dei ragazzi, riguardati le visite che essi, tra meraviglia ed
entusiasmo, hanno compiuto un po’ dovunque, ed ho notato come la sensibilità
del preside e dei docenti abbia saputo creare una comunità di vita nella
Scuola, che va, come è giusto che vada, oltre la Scuola. L’esempio offerto
dalla copertina è una cosa bellissima, che io desidero sottolineare: come
noterete nelle pagine 251-255 del volume, ci sono state diverse ipotesi di
copertina, nate dall’impegno di ragazzi, anche provenienti dalla Scuola Media
di Sogliano, che attualmente frequentano l’Istituto d’Arte di Galatina. Questa
è una cosa bellissima, perché sta a dimostrare come la Scuola sia un fatto
permanente nella nostra vita, da non separare in monadi: ora la scuola elementare,
ora la scuola media, ora altre scuole.
Io auguro che
a Sogliano possa ritornare l’autonomia della Scuola Media o perché sarà rivista
la legge (cosa che non è da escludere) o perché il problema delle 12 classi
sarà stato risolto con l’aumento delle nascite di bambini.
Quest’anno la
Provincia di Lecce chiude 100 classi di
Scuola Elementare: questa è una notizia drammatica! Capisco che ci sono
grandi responsabilità da parte dei pubblici poteri, capisco che alle soglie del
2000 non si può pensare alle famiglie come si pensava 20 o 30 anni fa. Le
famiglie vanno sostenute, gli stipendi devono essere rivisti in rapporto al
numero dei figli: come vedete c’è un groviglio di questioni.
Però mi sia
consentito l’augurio che, più che la revisione delle leggi, sia messo in atto
un sistema tale che possa portare tra qualche anno a constatare che il numero
degli alunni è cresciuto: questo sarebbe il segno del cambiamento di una
tendenza che, per i motivi già detti, è pericolosissima per il nostro Paese.
Concludo
dicendo grazie e sollecitando l’invio di questo libro non solo al Preside della
Scuola Media di Soleto (persona estremamente valida ed intelligente, che
certamente comprenderà quali sono le radici della Scuola di Sogliano e quale
sforzo è stato in essa compiuto con generosa intelligenza), ma a tutte le
Scuole della Provincia, perché ritengo lo stesso fornisca la fotografia reale,
effettiva di una scuola viva, dove la partecipazione è stata un fatto reale: si
è vissuto insieme, si è progredito insieme, si è studiato insieme, si è amato
insieme. Perciò mi auguro che questa
iniziativa possa essere conosciuta in tante altre scuole, che anche nella
nostra Provincia vivacchiano, sono stanche, sono asfittiche. Distribuite questo volume, perché possa essere un
avvertimento, un monito su come dovrebbero essere le scuole alla fine del
nostro secolo.
Grazie amici
miei, grazie al Preside grazie ai Docenti.
Giorgio De Giuseppe
REPLICA DEL
PRESIDE PIETRO CONGEDO
A nome della
Scuola, ringrazio il prof. Donato Moro della bella presentazione che ha fatto
per il nostro libro; ringrazio il sen. Giorgio De Giuseppe per aver tanto
apprezzato sia quello che è stato pubblicato, sia quello che c’è dietro la
stessa pubblicazione.
Tuttavia io ci
tengo a sottolineare che sono stato semplicemente animatore. Sono arrivato
nella Scuola Media di Sogliano a 40 anni, me ne vado non per mia volontà a 60:
per 20 anni sono stato l’animatore dell’attività dell’Istituto, attività
generosamente svolta da tanti e tanti, diecine e diecine, forse centinaia di
Docenti, che sono elencati nell’annuario, i quali hanno creduto nel possibile
rinnovamento della Scuola e, accettando i miei incoraggiamenti, hanno prodotto
quanto è stato indicato nel libro.
Di nuovo
grazie.
Pietro Congedo- preside